lunedì 21 febbraio 2011

L’insostenibile leggerezza dell’essere

Il mito dell’eterno ritorno afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un’ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza.
Esso indica una prospettiva dalla quale le cose appaiono in maniera diversa da come noi le conosciamo: appaiono prive della circostanza attenuante della loro fugacità.
Nel mondo dell’eterno ritorno, su ogni gesto grava il peso di un’insostenibile responsabilità.
Se l’eterno ritorno è il fardello più pesante, allora le nostre vite su questo sfondo possono apparire in tutta la loro meravigliosa leggerezza.
Quello che avviene soltanto una volta è come se non fosse mai avvenuto. Se l’uomo può vivere solo una vita, è come se non vivesse affatto!
Amare qualcuno per compassione significa non amarlo veramente.
D’altra parte, il suo subconscio era tanto vigliacco da scegliere per la sua commedia quella povera cameriera di provincia che non aveva praticamente nessuna possibilità di entrare nella sua vita!
La cultura scompare nell’abbondanza della sovrapproduzione, nella valanga dei segni, nella follia della quantità.
Vivere nella verità, non mentire né a se stessi né agli altri, è possibile soltanto a condizione di vivere senza pubblico. Nell’istante in cui qualcuno assiste alle nostre azioni, volenti o nolenti ci adattiamo agli occhi che ci osservano, e nulla di quel che facciamo, ha più verità.
Le domande veramente serie sono solo quelle che possono essere formulate da un bambino. Solo le domande più ingenue sono veramente serie perché sono domande per le quali non esiste risposta. Una domanda per la quale non esiste risposta è una barriera oltre la quale non è possibile andare. In altri termini: sono proprio le domande per le quali non esiste risposta che segnano i limiti delle possibilità umane e tracciano i confini dell’esistenza umana!
Ciò che l’io ha di unico si cela appunto in ciò che l’uomo ha d’inimmaginabile. Noi possiamo immaginarci solo ciò che nelle persone è uguale, ciò che è comune. L’io individuale è ciò che si differenzia dal generale, quindi ciò che non si può indovinare o calcolare in precedenza, ciò che nell’altro si deve svelare, scoprire, conquistare.
L’amore comincia con una metafora, in altri termini: l’amore comincia nell’istante in cui la donna s’iscrive con la sua prima parola nella nostra memoria poetica.
Un romanzo non è una confessione dell’autore, ma un’esplorazione di ciò che è la vita umana nella trappola che il mondo è diventato.
Non potremo mai stabilire con certezza fino a che punto i nostri rapporti con gli altri sono il risultato dei nostri sentimenti, del nostro amore, del nostro non-amore, della nostra bontà o del nostro rancore e fino a che punto sono condizionati dal rapporto di forze tra gli individui.
La vera bontà dell’uomo si può manifestare in tutta purezza e libertà solo nei confronti di chi non rappresenta alcuna forza. Il vero esame morale dell’umanità, l’esame fondamentale è il suo rapporto con coloro che sono alla sua mercé: gli animali. E qui sta il fondamentale fallimento dell’uomo, tanto fondamentale che da esso derivano tutti gli altri.

Il male

In natura nozioni quali male e bene non hanno alcuna ragion d’essere. Entrambi scaturiscono dai nostri giudizi di valore, che non si confanno assolutamente al mondo naturale.
E’ l’uomo e solo l’uomo che, abituato com’è a dare in continuazione giudizi di valore, proietta più o meno automaticamente le sue categorie sul mondo naturale.
Il male associato al dolore ha come contropartita il bene, consistente nell’assenza di dolore, o meglio nella sua scomparsa, anche se è opinabile considerare il benessere fisico solo come assenza di dolore.
Il nostro sistema nervoso e la nostra mente ci fanno vivere la nostra condizione di base come un’assenza di sensazioni interne, ottenuta tramite una leggera ma continua modificazione della soglia di percezione.
Gli altri esseri umani sono per noi potenziali parenti, se non potenziali <<noi stessi>>, poiché il nostro vissuto interiore ci fa toccare con mano che cosa voglia dire soffrire e perdere la speranza; aiutando gli altri aiutiamo noi stessi.
Un’emozione è un movimento somatico interno scatenato da qualcosa di visto, sentito o anche solo pensato.
L’emozione è parte di uno schema comportamentale innato finalizzato alla gestione ottimale dell’esistenza di un organismo.
La nostra psiche è costantemente immersa in un <<bagno emozionale>>.Ciò è dovuto a diversi fattori. In primo luogo, la vastità del nostro mondo interiore, creato e mantenuto dalla grande capacità della nostra memoria.
Quello che inseguiamo di fatto, è il piacere che ci deriva dal soddisfacimento dei bisogni e l’astuzia del nostro corpo è proprio quella di proporci degli obiettivi piacevoli per raggiungere scopi ben più profondi.
Le carenze biologiche fondamentali creano bisogni, che vengono percepiti come motivazioni che guidano il nostro agire e che rispondono ai condizionamenti più diversi. Tutte insieme, le motivazioni forniscono la spinta interna al nostro io secondo una trama che la nostra vita emotiva trasforma poi definitivamente in un disegno.
Non si può vivere senza farsi trapassare, a talvolta trafiggere, dalla vita. La sopravvivenza senza un profondo coinvolgimento non è di questo mondo.
Nel mondo reale nessun fenomeno ha mai una causa unica. Esistono sempre un certo numero di condizioni predisponenti la cui combinazione porta all’evento in questione.
E’ bene chiarire che dire che un fenomeno avviene per caso non significa sostenere che non abbia una causa, ma semmai che ne abbia troppe!?
Costituzionalmente l’uomo è un grande costruttore di significati oltre che di nessi causali e non perde occasione per attribuire un significato a ogni evento. E’ la dote che ne fa un grande ideatore di miti e di teorie, ma è anche quella che lo spinge compulsivamente a dare un senso a tutto ciò che accade.
L’uomo chiama spesso male ciò che non corrisponde alle sue aspettative.
Noi percepiamo la scena visiva che abbiamo davanti, come un tutto unico, continuo e senza sorprese, ma in realtà non è proprio così. Tutti dati singoli non sono di per sé significativi e rappresentano solo altrettanti tasselli di un mosaico sensoriale del quale però noi percepiamo solo l’aspetto complessivo. Noi vediamo solo quando i nostri occhi sostano, nella fase detta di <<fissazione>>, e sulla base di queste visioni frammentarie ricostruiamo tutta la scena. In ogni caso, la nostra corteccia visiva mette insieme una scena partendo da una moltitudine di elementi dispersi.
Operando senza sosta e completamente inosservata, la nostra corteccia cerebrale riduce per noi nel giro di qualche decimo di secondo le sparse membra della realtà esterna e interna, componendole in un quadro unitario e per noi accettabile!
La malattia è certamente un fatto di natura, ma la considerazione e valutazione che le diamo noi uomini, sia a livello individuale che collettivo, non hanno uguali in natura.
Ciò che è vivo non può mai stare in quiete. Deve mutarsi e trasmutarsi continuamente, svilupparsi, crescere, maturare, invecchiare e morire. La necessità del cambiamento è insita nella natura del vivente.
La vita è un’isola di ordine, anche se provvisorio, in un oceano di disordine.
Da un certo punto di vista, il lungo periodo dell’invecchiamento ci prepara alla morte.
La grande, autentica immortalità gli uomini la raggiungono nella civiltà e nelle istituzioni, qualcuno anche nelle opere. Posso parlare con Platone e disputare con Tacito, posso gioire con Shakespeare e riflettere con Dante, posso riempirmi di bellezza con le opere di Piero della Francesca o di Mozart. Se non è immortalità questa!

Ciascuno di noi è nato per pensare ed essere pensato: questo è l’anello fondamentale della catena dell’essere e la fonte immediata di ogni energia vitale!

La reciprocità dell’interesse, che contiene anche quella più rara dell’amore, è uno dei tratti cardine di ogni vivente. Attraverso la combinazione di tutte queste reciprocità si stabilisce una rete con molti poli e infinite connessioni.
Uno dei punti fondamentali della nostra natura umana è che non possiamo accontentarci di vivere per vivere. Il prezzo della consapevolezza e della progettualità che possediamo in sommo grado è la capacità di mettere in relazione eventi diversi, talvolta lontani nello spazio e nel tempo. E mettere in relazione equivale a chiedersi perché e a che fine. Dato che non ci sono né un perché né un fine, la nostra mente riscontra una disparità e la nostra anima prova una delusione e un profondo disagio.
Fa una grande tenerezza pensare come ciascun essere umano si consideri quasi sempre un caso particolare. D’altra parte è destino degli esseri viventi, e in particolare di quei singolari viventi che sono gli esseri umani, di incarnare ciascuno un modello universale infinitamente ripetuto!
La scienza rettamente impiegata è libertà.
Ciascuno di noi nasce e cresce in una società che utilizza in ogni momento il denaro e viene condizionato; il motivo per cui ci pensiamo sempre e non ne possediamo mai a sufficienza è perché siamo costantemente impegnati nel fare progetti di ogni sorta.
Una delle strategie più sbagliate è quella di vedere colpe dove non ci sono; perché questo non è giusto in sé e, in secondo luogo, perché impedisce di vedere colpe, e responsabilità, laddove quelle sono effettivamente presenti.
Il male nelle cose deriva dalla posizione unica e unicamente scomoda in cui si trova la vita in generale e la vita umana in particolare.
Il male compiuto nel mondo nasce principalmente se non, da considerazioni di natura valutativa e comparativa.
Chi possiede valori veri, non li perde. Chi li perde vuol dire che non li aveva evidentemente fatti propri fino in fondo o li aveva addirittura presi, a prestito o in prova!
Ridurre l’imprevedibilità delle cose del mondo non può che avere un effetto positivo sulla nostra vita, sia che si tratti di eventi naturali sia di comportamenti. Pertanto un futuro più prevedibile è anche immancabilmente un futuro migliore.
Sapere che cosa vogliamo veramente non è impossibile. Occorre però concentrarsi e <<dialogare>> con una certa calma e con mente aperta con noi stessi. Occorre fare in sostanza un’opera di <<sfrondamento>> di tutti quei condizionamenti, più o meno superficiali che ci fanno credere che puntiamo a questo e a quello, anche quando non è vero.
Possiamo solo sperare che, tentando di integrare tutte le nostre istanze interiori (fisiche, psicologiche e culturali) si arrivi a contatto con un <<nocciolo>> che non si lascia ingannare, oppure si arrivi a denudarci di tutte le idee e le aspettative altrui proiettate su di noi. Difficile o difficilissimo che sia, sapere che cosa vogliamo veramente rappresenta una buona base anche per sapere come comportarci.
La nostra capacità di trovare una giustificazione per ogni nostro comportamento ci porta a commettere una grande quantità di piccole cattive azioni, di ingiustizie nella vita di tutti i giorni.
Lo sforzo per limitare e combattere l’ingiustizia tende sempre a introdurre un qualche altro piccolo o grande elemento di ingiustizia.
Se indirizzassimo sempre la nostra libertà verso il bene, essa assumerebbe piuttosto i tratti di una necessità naturale.
L’aggressività va di pari passo con la capacità di riconoscersi e trattarsi come individui, cosa che non si riscontra in tutte le specie.
La contraddizione nasce dove entra in campo un’esigenza di chiarezza e di univocità, cioè quando entriamo in campo noi e il nostro giudizio e soprattutto la nostra razionalità.
L’uomo è progetto, ma il progetto è una mancanza e non certo una pienezza.
Noi non viviamo in tempo reale, in sostanza, ma arriviamo sempre mezzo secondo dopo. Viviamo cronicamente di secondi pensieri e ci nutriamo di pietanze già parzialmente elaborate. La nostra coscienza è sempre in ritardo su quanto accade, ma è anche l’unica nostra via d’accesso alle cose del mondo. E’ il nostro modo di visionare la realtà o, meglio, quello che ne è della realtà dopo l’abilissima operazione di montaggio cinematografico operata dalla corteccia cerebrale.
Tuttavia, in condizioni normali il più del tempo lo possiamo con noi stessi a recepire e centellinare il continuo, silenzioso zampillare dei microeventi del nostro mondo interiore. Ed è questo ciò che ci accompagna ogni giorno e che ci fa essere mediamente annoiati e cronicamente delusi; che ci porta a trasgredire; che ci rende irrequieti e ci spinge al cambiamento; che ci fa sperare nei miracoli o nelle più terrene rivoluzioni.
Se le società cambiano senza sosta, è essenzialmente per questo; per la nostra incapacità di stare quieti e di giacere oziosi e a bell’agio.
Noi siamo l’incontro di passato e avvenire, di constatazioni e progetti, di raccoglimento e di proiezione. Il nostro io è la culla e il teatro del divenire!

I libri del fiore d’oro

Solo coloro che possono vedere attraverso le illusioni sono in grado di trascenderle.
La mente umana riecheggia all’infinito in quella di tutti. Affiora evidente l’appartenenza culturale nella quale si è soliti confinare l’idea del mondo, riducendo il Reale a concetti consolidati che condizionano e delimitano ogni esperienza all’interno di una mappa ben precisa. Forse noi non ne siamo consapevoli, ma ai nostri occhi esiste solo ciò che pensiamo e nel modo in cui lo pensiamo.
L’intero processo di socializzazione e civilizzazione non è altro che una profonda ipnosi. E se l’ipnosi continuerà a esistere, l’uomo non sarà mai immortale. L’uomo può essere immortale, ma vive sovrastato dalla morte perché vive identificato con il corpo. Un uomo con l’anima è sempre pericoloso, perché un uomo con l’anima è un uomo libero.
Le mezze verità sono più pericoloso delle bugie!
Tutti vivono attraverso l’opinione degli altri. Ciò che gli altri dicono di te, diventa la tua anima; gli altri possono portartela via in ogni momento. In questo modo rimanete tutti dei mendicanti.
Noi siamo sulla Via, siamo in Dio, viviamo nel Tao e mediante il Tao, ma non ne siamo consapevoli. La vita può esistere solo se è sostenuta da una legge fondamentale.
La verità conosciuta attraverso un mediatore sarà sempre sospetta, fautrice di dubbi: non può dare alcuna certezza, non può dare la certezza assoluta.
Il segreto della magia della vita consiste nel servirsi dell’azione, per giungere alla non-azione.
Per tutta la vita, tutti pensano che, quando andranno in pensione, se la godranno; ma sono incapaci di riposare. Una volta che sono andate in pensione, le persone muoiono dopo pochi anni perché non sanno cos’altro fare.
L’uomo è un centro, ma è anche una circonferenza. Se vai verso la circonferenza, avrai molti pensieri. Se vai verso il centro, i pensieri cominciano a scomparire. Nel nucleo del tuo centro, tutti i pensieri scompaiono e rimane solo la consapevolezza.
Il corpo contiene tutti i misteri dell’universo.
Ciascuno di noi nasce intelligente. L’intelligenza è una qualità intrinseca. E’ totalmente sbagliata l’idea che alcuni siano intelligenti e altri non lo siano; questa idea ha disumanizzato moltissima gente.
Le persone vivono senza chiarezza, perché vivono con un’idea errata di se stesse!
La fede ha paura del dubbio, viceversa la fiducia non ha paura del dubbio. La fede è una falsità: crea una sorte di pseudo religione, crea ipocriti.
L’anima si realizza attraverso il dubbio e non attraverso un credo. Un credo è solo una maschera: ti serve a nascondere il tuo volto originale. La fiducia è una trasformazione: ti rende più illuminato.
Le religioni sono basate sul senso di colpa dell’uomo.
I credenti non vanno alla ricerca poiché hanno già un credo. Non indagano e non ricercano Dio; la loro accettazione è zoppicante, non hanno lottato per ottenerla.
Quando intorno a te tutto è sparito, anche tu dovrai sparire, perché dipendi dagli altri, sei solo un riflesso degli altri. Nessuno è separato da nessun altro: l’esistenza è un Tutto unico. L’idea stessa separazione genera la nostra infelicità.
L’io esiste solo in un rapporto, l’io non è un’entità, ma un rapporto che non può esistere senza il tu: ha bisogno dell’altro.
L’illuminazione è la realizzazione dell’assenza del dualismo.
Tutto ciò che è nemico della gioia, è nemico del divino! L’infelicità è uno stato innaturale, è un condizionamento; la beatitudine è la tua natura, la tua anima e la tua essenza.
La vita è un’occasione per prepararsi alla morte e all’aldilà. Se non ti prepari alla morte e all’aldilà, sei uno sciocco e stai perdendo una grande opportunità!
L’uomo non è necessariamente un uomo. E’ un uomo solo quando diventa un Buddha, un Cristo o un Krishna, quando diventa consapevole del suo essere totale. Altrimenti, si vive brancolando nel buio, si vive nelle caverne oscure dell’inconscio.
Freud è dovuto entrare nei vostri sogni per vedere la vostra realtà. Bisogna interrogare i vostri sogni, perché siete diventati talmente falsi, avete indossato talmente tante maschere, da rendere quasi impossibile ritrovare il vostro volto originale!
L’essenza è il tuo volto originale, è ciò che hai portato con te in questo mondo, alla tua nascita. La personalità è un dono fatto dalla società, dai genitori, dalla scuola, dall’università, dalla cultura, dalla civiltà: è una sovrastruttura.
Conoscere la propria essenza è il primo passo verso la conoscenza del divino, verso l’immortalità, verso la trascendenza dalla morte.
L’uomo è un cosmo in miniatura, è un universo in miniatura. Se riuscirai a comprendere l’uomo, avrai compreso l’intero universo: così in alto, così in basso. L’uomo è l’atomo dell’intero universo.
Il tuo corpo è una proiezione della tua mente e non viceversa.
La differenza tra l’uomo e la donna esiste, ma è solo biologica. La società crea una differenza psicologica che è frutto dell’educazione. L’idea che la sessualità e la vita siano sinonimi è totalmente priva di fondamento.
Bisogna accettare la morte. Con l’accettazione della morte, inizi ad accettare anche la vecchiaia!
L’uomo non è un’isola, tutti gli esseri sono interconnessi e interdipendenti tra loro. L’idea stessa che tutto è interconnesso con il Tutto rende possibile la trasformazione. La morte significa separazione. La vita significa interconnessione. Di conseguenza, l’ego è destinato a morire perché incarna la tua idea di separazione.
Il segreto per diventare più vitale consiste in unico fenomeno: abbandonare l’idea di essere separato.
La vita non può esistere senza la morte, di conseguenza la morte non è nemica della vita.
Se la tua vita corporea fosse eterna, continueresti a rimandare tutto in eterno!
L’UNO ha bisogno di essere duplice, prima di diventare visibile. Per esistere abbiamo bisogno di contrasti. Il mondo è dualistico, si fonda sulla dualità.
Dio è uno, ma quando diventa creativo si scinde in due: animus e anima. Senza questa scissione, non sarebbe possibile alcuna dialettica. Dio si scinde in due: tesi e antitesi, perché solo mediante essi si crea la sfida, il conflitto, la lotta.
Fin dalla più tenera infanzia ciascuno impara che l’infelicità paga. Se sei felice, sano, nessuno si prende cura di te, nessuno ti presta attenzione. E l’attenzione è cibo per l’ego. Alla gente piaci solo se sei infelice, nel qual caso simpatizzano con te. Con la simpatia appagano il loro ego e anche il tuo.
Dio non può essere conquistato, tu devi essere conquistato dal divino, tu devi permettere al divino di conquistarti.
L’uomo è davvero uno strano animale e la sua caratteristica più strana è che non impara mai: continua a fare le stesse cose all’infinito!?
Se andrai realmente in meditazione, la tua sarà una vita d’amore, di condivisione, di gioia, non competitiva, non ambiziosa. Non soffrirai alcun complesso d’inferiorità, perché non ti paragonerai a nessun altro!
Trascendenza significa la scomparsa del bisogno dell’altro, la scomparsa del desiderio di perderti in una donna o in uomo.
Se ti senti beato, non puoi avere desideri. Se in te è presente il desiderio, non può esserci la beatitudine. Il desiderio e la beatitudine non possono mai coesistere.
Mediante la concentrazione dei pensieri, si può volare; mediante la concentrazione dei desideri, si precipita. Quando un discepolo si prende poca cura dei propri pensieri e molta cura dei propri desideri, imbocca la via del precipizio.
La religione non è un problema di conoscenza, è una pratica di vita!
La società vi ha fornito il credo affinché non abbiate bisogno di sperimentare, né di distrarvi con la ricerca, perché la ricerca assorbirebbe una parte notevole della vostra energia, tanto che non sareste più in grado di essere un buon impiegato, un buon capostazione, un buon bigliettaio o un buon poliziotto. Nutrireste più interesse per il mondo interiore e l’interesse per il mondo esterno comincerebbe a svanire.
Se vivi senza conoscere te stesso, è come se fossi morto!
Se credi in una certa cosa, comincerai a vederla: questo è il pericolo!
L’uomo non è mai appagato, non può esserlo perché è molteplice. Se diventi intero, se sei integro, l’appagamento sorgerà in te spontaneamente.
L’immaginazione non è sbagliata quando coopera con la realtà, allora è una grande benedizione.
La mente vive nelle illusioni. E vivere nelle illusioni significa essere infelici, perché non si possono realizzare!
Quando sei impegnato in una dinamica egoica per diventare un uomo speciale, tutta la tua vita non è altro che una lunga tragedia!
Il Fiore d’oro sboccia se sei pronto a morire al passato, se sei totalmente nel presente. Puoi essere totalmente nel presente solo se non desideri essere altrove nel futuro e solo se non desideri essere qualcun altro. Questo è ciò che io chiamo “illuminazione”.
Il bambino deve prima perdersi nel mondo, per poter tornare bambino. L’innocenza deve immergersi nel turbine dell’astuzia e del calcolo, per tornare a essere veramente innocente. Un bambino è innocente, ma la sua innocenza proviene dall’ignoranza. Anche un santo è innocente, ma la sua innocenza è il frutto della sua esperienza. Ogni Adamo deve lasciare il paradiso terrestre, deve entrare nel mondo, perché solo nel mondo potrà maturare. Devi perderti per ritrovare te stesso. L’amore è l’unica possibilità di perdersi totalmente.
Krishnamurti dice: <<Il processo del pensiero crea il pensatore>>
Devi vivere nel mondo, senza appartenere al mondo.
L’amicizia è praticamente scomparsa dal mondo perché noi conosciamo solo un tipo d’amore, quello sessuale. L’amore privo di sessualità è ormai inesistente. L’amicizia è un amore più profondo, perché dà senza chiedere niente in cambio.
Se due corpi si sentono attratti reciprocamente, è sesso; se due menti si sentono attratte reciprocamente, è amore; se due anime si sentono attratte reciprocamente, è preghiera.
Il significato della vita sorge solo quando fai parte di un Tutto, quando fai parte di qualcosa di più elevato, di più grande di te.
Lo sviluppo della logica e della ragione comporta reiterare un pericoloso analfabetismo emozionale.
Il sapere rende cieche le persone!I loro occhi sono talmente colmi di sapere, tanto da non riuscire più a vedere.
L’uomo è un punto di domanda e questa è una benedizione: celebralo! E’ una benedizione, perché solo l’uomo è un punto di domanda; non sono punti di domanda né il cane, né l’albero perché sono inconsapevoli. Solo l’uomo è consapevolmente pieno di interrogativi. Come potresti essere pieno di interrogativi, se nel tuo essere non ci fosse il punto di domanda?!
Le nostre parole sono talmente piccole che non possono contenere l’Assoluto. E’ possibile comunicare l’Assoluto solo tramite il silenzio.
Un briciolo di esperienza personale ha maggior valore di una montagna di sapere!
La mente trasforma sempre le cose semplici in cose complicate, perché la mente non può esistere nella semplicità; in quel caso non è necessaria. Se le cose sono realmente semplici, che bisogno hai della mente? Hai bisogno della mente solo quando le cose sono complicate. In quel caso devi dipendere dalla mente, perché troverà la soluzione dell’enigma. Pertanto la mente fa investimenti nella complessità.
Vedere la verità conduce alla meta, senza che tu vada in nessun luogo. Non hai bisogno di andare da qualche parte, è sufficiente vedere. E tu sei la meta: sei la sorgente e la meta, sei il principio e la fine, sei l’alfa e l’omega. Tu contieni tutto ciò cui hai sempre anelato, possiedi già tutto ciò che hai sempre desiderato.
Il pensiero è il manifesto, l’assenza di pensiero è ciò che non è manifesto.
Tu vivi una vita pressoché programmata.
Non sei confinato alla chimica del tuo corpo. Puoi essere confinato alla chimica del tuo corpo, solo se ci rimani inconsciamente, altrimenti la chimica del tuo corpo ha un potenziale infinito. Imparare a usare il proprio corpo è un’arte davvero grande.
Quando un uomo riesce a ridere della propria stupidità, sta diventando saggio!
Il sapere è qualcosa presa in prestito, il sapere preso in prestito non serve mai: la visione deve sorgere in te.
Ogni volta che reprimete qualcosa, la reprimete nell’inconscio. Questo è il modo in cui create l’inconscio.
Un uomo nasce solo quando diventa capace di decidere. La capacità di decidere è la nascita dell’uomo.
Se ti preoccupi del successo, il successo non ti arriderà, perché la tua mente è altrove nel futuro e tu non stai lavorando nel presente. Il successo ti arriderà solo se lavori totalmente nel presente.
L’amore è assolutamente umano. La sessualità non è solo umana, è anche animale; ma nessun animale conosce l’amore.
Il domani è racchiuso nel ventre dell’oggi. Prenditi cura dell’oggi e ti sarai preso cura del domani. Non è necessario preoccuparsi del domani. Se te ne preoccupi troppo, ti lascerai sfuggire l’oggi.
Tutte le bugie creano una schiavitù. Dì anche solo una bugia e ne dovrai dire altre cento per difenderla; dovrai mentire fino alla nausea. E non c’è fine.
La verità non è il risultato di una decisione democratica: non ha niente a che fare con la folla!
Nella realtà, la morte non è altro che il culmine della vita.
La beatitudine è la natura intrinseca dell’uomo. Non devi raggiungerla, devi solo riscoprirla. Noi la possediamo già. Noi siamo la beatitudine. Cercarla altrove è un modo sicuro per perderla.
Il mondo esterno può darti solo la morte, nient’altro. Devi cercare la vita nella tua interiorità: la sorgente della vita è dentro di te.
Tu contieni l’intero passato. Le tue cellule contengono tutti i sogni di tuo padre, di tua madre, come pure i sogni dei loro padri, delle loro madri e così via…contengono i sogni dell’umanità che ti ha preceduto. E la stessa cosa vale per il futuro.
Non puoi conoscere Dio mediante il sapere, ma diventando totalmente innocente!
Solo coloro che sono pronti a morire come ego potranno rinascere.
Non devi accontentarti di miti pretese, ma devi elevarti fino al pensiero che tutte le creature viventi debbano essere redente.
La verità è un’esperienza di assenza del pensiero. La verità è un’esperienza di assenza di parole. Arrivi a sperimentare la verità solo nel più completo silenzio. La natura intrinseca della verità è assenza del pensiero.
I mistici affermano che il mondo è solo un’idea, un errore. Il mondo non esiste, esiste solo Dio: il Tutto è formato solo di consapevolezza.
Lu Tsu dice:<<Accetta la situazione in cui ti trovi, dev’essere la situazione giusta per te, ecco perché ti ci trovi>>.L’esistenza ha cura di te, non ti ha messo in quella situazione senza un motivo. Non è un caso, niente accade per caso.
L’essere umano è una Gestalt in crescita.
La non-azione evita all’uomo di rimanere prigioniero nella forma e nell’immagine (la materialità).
Dio non è lassù che ti aspetta, in un luogo imprecisato, nell’alto dei cieli. Dio ti sta aspettando dentro di te, ma potrai scoprirlo solo se diventerai intero: perché solo l’unità può trovare l’Unità.
Ogni bambino nasce intelligente, poi la società lo rende stupido!L’intelligenza significa essere in rapporto con la realtà.
Nessuno comprende mai attraverso lo sforzo.
Cos’è l’illuminazione?E’la tua capacità di vederti come sei in realtà.
Siete affamati di sesso perché l’avete sempre condannato.
Colui che è consapevole della morte diventa certamente consapevole della vita.
Le cose sono reali solo perché tu le hai rese reali:è una tua proiezione!
Dio non è una meta, bensì è un’esperienza della mente priva di ambizioni.
Il Tao non deve essere conquistato.
Se sei in sintonia con il Tutto è il paradiso; essere in opposizione al Tutto è l’inferno.
Il passato e il futuro sono creazioni della mente: nella realtà esiste solo il presente.
Gesù ha detto:<<A meno che tu non diventi simile a un bambino, non entrerai nel regno di Dio.>>Ma sembra che nessuno voglia essere simile a un bambino, ecco dove sta la vostra infelicità!