L’uomo comune cerca certezza negli occhi di chi ha di fronte, e chiama questo fiducia in sé. Il guerriero cerca d’essere senza macchia ai propri occhi, e chiama questo umiltà!
Più l’uomo s’isola dal suo contesto sociale e, con
tutta una serie di tecniche e di discipline, coltiva il mito del proprio
potere, tanto più le sue facoltà di conoscenza, il sistema gnoseologico -
visionario che storicamente gli è proprio, subiscono un’alterazione che ne
amplia enormemente il margine di soggettività, fino a collocare in quel margine
il centro dell’esperienza conoscitiva; e quindi fino a trasformare in “fatto
miracoloso”non uno, ma tutti gli eventi cui accede la sua esperienza, e proprio
per il fatto che la sua esperienza di potente solitario vi accede!
L’esoterico mitologo indio
del potere: “Noi penetriamo il mistero
solo nella misura in cui lo ritroviamo nel quotidiano, grazie ad un’ottica
dialettica per la quale il quotidiano è impenetrabile e l’impenetrabile è
quotidiano.
Accumulando potere personale
si può raggiungere la spiegazione dello stregone che rende il mondo e i suoi
misteri meno terribili; ma non è quello che cercano gli occidentali, i quali seguono
il riflesso delle loro idee, perché gli specchi deformanti che hanno dentro
spingono il mondo ad adeguarvisi!?
Tutto ciò che siamo, tutto
ciò che facciamo poggia sul nostro potere personale.
Il dialogo interno è ciò che
ci fonda. Il mondo è così e così, o diverso, perché noi parliamo a noi stessi
del suo essere così e così, o in modo diverso?!
Mutare la nostra idea del mondo è il punto cruciale
della stregoneria; e interrompere il dialogo interno è l’unico modo per
riuscirci. Il resto sono parole vuote!
Le cose sono reale solo dopo che uno è riuscito a mettersi d’accordo con
altri sulla loro realtà!
Uno stregone è soltanto un
uomo il quale ha imparato a esercitare uno speciale controllo su di sé e sul
mondo poiché non è più in contrasto con se stesso e con il mondo.
E allora non chiamamolo pensare. E’ piuttosto
l’abitudine di avere sempre il mondo conforme al nostro pensiero. Se non lo è,
lo facciamo semplicemente diventare tale!
Secondo don Juan, il mondo doveva conformarsi alle
descrizioni di esso; le descrizioni si riflettevano, ed era questo riflesso ciò
che noi chiamiamo mondo.
La pecca delle parole
Le parole ci costringono
sempre a sentirci illuminati, ma quando ci giriamo a fronteggiare il mondo non
ci soccorrono mai, così che finiamo per fronteggiare il mondo come abbiamo
sempre fatto, senza luce. Per questa ragione uno stregone cerca di agire,
anziché di parlare, e a tal fine formula una nuova descrizione in cui il
parlare non è così importante, e le nuove azioni esercitano nuovi riflessi.
Non sciupate il vostro potere
in sciocchezze. Avete a che fare con quell’immensità laggiù. Voler tradurre in
ragionevolezza la magnificenza che è laggiù, non vi serve a niente’eternità è
qui, ci circonda. Ridurla in facile assurdità è meschino e assolutamente
disastroso.
Tutti noi nasciamo così
leggeri e liberi, ma diveniamo poi inchiodati alla terra. Siamo noi che ci
rendiamo così!
Lo stregone che si trova
faccia a faccia con se stesso è uno stregone morto.
Dal momento in cui un
guerriero ha conquistato il sognare e il
vedere e ha sviluppato un doppio, dev’essere anche riuscito a cancellare la
propria storia personale; avrebbe sicuramente acquisito i mezzi per superare
l’impossibilità di avere un doppio nel mondo consueto, mezzi tali da rendere
l’io e il mondo fluidi e porli di là dai limiti della predizione.
Un guerriero fluido non può più disporre il mondo
cronologicamente, e per lui il mondo ed egli stesso non sono più oggetti. Egli
è un essere luminoso che esiste in un mondo luminoso.
Il mondo non si offre a noi direttamente; di mezzo vi è la descrizione
del mondo. Propriamente, quindi, noi siamo sempre a un passo di distanza e la
nostra esperienza del mondo è sempre un ricordo dell’esperienza. Noi siamo
perennemente in atto di ricordare l’istante che è appena accaduto, appena trascorso.
Noi ricordiamo, ricordiamo, ricordiamo!La nostra intera esistenza è
reminiscenza.
Solidità, corporeità, sono memorie.
Perciò, come ogni altra cosa che noi sentiamo del mondo, sono memorie che
accumuliamo: sono memorie della descrizione.
L’unico modo per
neutralizzare gli effetti distruttori del mondo consisteva nel riderci sopra.
Noi ci turbiamo
deliberatamente; noi tutti siamo consapevoli di ciò che stiamo facendo. La
nostra minuscola ragione si trasforma deliberatamente nel mostro che si figura
di essere; ma è troppo piccola per un modello così gigantesco.
Voi, per tutto il parlare che
fate, siete imbrogliato dalle parole. Siete intrappolato dai loro
significati!Quelle barriere sono come una straordinaria sfida a ottenere la
consapevolezza.
Noi siamo esseri luminosi. Siamo una consapevolezza; non siamo oggetti; non siamo esseri
solidi, siamo senza limiti. Il mondo
degli oggetti e della solidità è solo una maniera di rendere appropriato il
nostro passaggio sulla terra; è solo una descrizione creata per aiutarci.
Noi, o piuttosto la nostra ragione, dimentica che la descrizione è solo una
descrizione; e così imprigioniamo la totalità di noi stessi in un circolo
vizioso, dal quale solo raramente usciamo finché siamo in vita.
Noi siamo percettori, tuttavia il mondo che percepiamo è un’illusione,
creato da una descrizione che ci fu raccontata fin dal momento della nostra
nascita!?
La differenza fondamentale
tra un uomo comune e un guerriero è che un guerriero prende ogni cosa come una
sfida, mentre un uomo comune prende ogni cosa come una benedizione o una
maledizione!
Il potere vi mostra che la morte è l’ingrediente
indispensabile nel dover credere. Senza la consapevolezza della morte, ogni
cosa è comune, volgare. Solo perché la morte ci insegue furtiva, il mondo è un
mistero insondabile.
Tonal e nagual
Il tonal è l’organizzazione del mondo. Forse il modo migliore per
descrivere la sua enorme opera è dire che sulle sue spalle poggia il compito di
mettere in ordine il caos del mondo. Tutto quello che sappiamo e facciamo come
uomini è opera del tonal.Inoltre il
tonal è il protettore che protegge una cosa che non ha prezzo: il nostro vero essere.
Quindi una qualità specifica del tonal consiste nell’essere geloso delle sue azioni.
E poiché le sue azioni sono la parte di gran lunga più importante delle nostre
vite, non c’è da meravigliarsi se alla fine il tonal si trasforma da protettore
in guardia.
Si può dire che il tonal è
tutto ciò che incontra l’occhio. Cominciamo a disporne al momento della
nascita.Nell’istante in cui tiriamo il fiato per la prima volta, inspiriamo
potere per il tonal.Il tonal ha inizio con la nascita e fine con la morte.
Il tonal fa il mondo perché
ne rende testimonianza e lo valuta secondo le leggi del tonal.In modo molto
strano, il tonal è un creatore che non crea nulla; in altre parole compone le
leggi con le quali percepisce il mondo: sono un’isola che fornisce le informazioni del mondo e su di noi.
Il nagual invece è la parte di noi con cui non abbiamo assolutamente a
che fare; e non è la mente poiché essa appartiene al tonal.
Il nagual non è Dio, perché
Dio è un elemento del nostro tonal personale e del tonal del tempo. Il nagual è
lì dove il potere si libra.
Dal momento in cui siamo nati,
intuiamo che per noi ci sono due parti.All’istante della nascita siamo soltanto
nagual.Poi intuiamo che, per funzionare, abbiamo bisogno di una controparte. Il
tonal ci manca, e questo imprime un senso d’incompletezza, poi comincia a
svilupparsi e diviene enormemente importante per il nostro funzionamento, tanto
importante che offusca la lucentezza del nagual.
Per quanto astute siano le
difese del tonal, il fatto è che il nagual affiora. Tuttavia, il suo affiorare
alla superficie è sempre inavvertibile. La grande abilità del tonal consiste
nel sopprimere ogni manifestazione del nagual; siccome è perfettamente
consapevole di quanto sia gravoso parlare lui, ha creato le parole
“io”,”me”ecc., e grazie ad esse può parlare con altri tonal, o con se stesso e
di se stesso!
Gli uomini sono fragilissime
creature, che rendono se stessa ancora più fragili con il loro indulgere.
Voi siete tutto questo: un mondo maligno
(demoniaco)
Un guerriero non lascia mai
l’isola del tonal.La adopera. Questo è il vostro mondo, non potete rinunciarvi.
Tutto ciò prova che il tonal è impegnato in una battaglia interna: una
battaglia all’interno del proprio tonal.Per questo bisogna far sì che esso
rinunci a cose inutili, come la presunzione e l’indulgere. Il vero problema è
però che il tonal si attacca a queste cose, mentre dovrebbe essere lieto di liberarsene.
Si tratta di convincere il tonal a divenire libero e fluido perché tanto più è
forte, tanto meno si attacca alle sue azioni e allora è più facile
restringerlo.
Ecco la vostra morte: il
pericolo dell’indulgere.
Il vostro tonal si abbandona
talmente all’indulgere da mettere in pericolo la vostra totalità. E’ un
terribile modo di essere!
Il tonal sono i vostri occhi, e la sua ossessione è organizzare il mondo
secondo le sue leggi;perciò affinché il nagual affiori è necessario che
rendiate liberi i vostri occhi,perché essendo come finestre, possono aprirsi ad
altri mondi!
Si può giungere alla totalità
di se stessi solo se si comprende pienamente che il mondo è pura immagine.
Il mondo che pensiamo di vedere
è solo un’immagine, una descrizione del mondo; ma accettarlo sembra essere una
delle cose più difficili; noi ci compiacciamo di una particolare immagine del
mondo, che ci induce a sentire e agire come se del mondo conoscessimo tutto.
Per interrompere l’immagine del mondo che si possiede fin dalla culla, non è
sufficiente volerlo o deciderlo, è necessario aver un compito per interrompere
il dialogo interno.
Ad esempio camminare in modo
particolare satura il tonal, lo inonda fino a sommergerlo: l’attenzione del
tonal deve essere posta sulle sue creazioni. E’ infatti quell’attenzione che, in
primo luogo, crea l’ordine del mondo; il tonal deve quindi essere attento agli
elementi del suo mondo, per sostenerli, e soprattutto deve sostenere l’immagine
del mondo come dialogo interno!?
Il tonal in mancanza della
consueta relazione con un solo altro elemento per volta, è incapace di parlare
con se stesso: si raggiunge quindi il silenzio.
Gli stregoni sono convinti che noi tutti siamo una massa di sciocchi.
Non rinunciamo mai volontariamente al nostro miserabile controllo: quindi
dobbiamo essere ingannati.
Il segreto sta nell’attenzione. Tutto questo esiste solo per causa della
nostra attenzione.
Gli stregoni dicono che noi siamo dentro una bolla. E’ una bolla in cui
siamo messi all’istante della nascita. Dapprima la bolla è aperta, ma poi
comincia a chiudersi, fino a sigillarci nel suo interno. La bolla è la nostra
percezione, viviamo tutta la vita dentro questa bolla. E ciò che percepiamo
sulle sue pareti sferiche è il nostro stesso riflesso.
Se ciò che vediamo sulle pareti è il nostro stesso riflesso, la cosa che
si riflette dev’essere quella vera!
La cosa che si riflette è la nostra immagine del mondo.Quell’immagine è
dapprima una descrizione che ci viene fornita dal momento in cui nasciamo,
finché tutta la nostra attenzione ne è afferrata e la descrizione diventa
un’immagine.
La spiegazione degli stregoni afferma che l’isola del tonal è creata
dalla nostra percezione, che è stata allenata a concentrarsi su alcuni
elementi, ciascuno di questi elementi forma insieme agli altri la nostra
immagine del mondo.
Il nagual è indicibile, tutte
le possibili sensazioni, tutti i possibili esseri, i possibili se stessi, vi
fluttuano come scialuppe, pacificamente, inalterati, per sempre. Poi la colla
della vita ne attacca insieme alcuni. Quando la colla della vita unisce insieme
quelle sensazioni, è creato un essere, un essere che perde il senso della sua
vera natura e viene accecato dalle luci abbaglianti e dal clamore della zona in
cui vagano gli esseri: il tonal.Il tonal è l’ambito in cui esiste ogni
organizzazione unificata. Un essere
si ficca nel tonal una volta che la forza della vita ha legato insieme tutte le
sensazioni necessarie.
Lo scopo è rompere la bolla centrandosi sulla volontà dimenticando la
ragione, e così immergersi nel nagual.
Nessun commento:
Posta un commento