sabato 22 settembre 2012

Gli esiliati di Capella




Il principio di tutte le cose e di tutti gli esseri è il pensiero divino che, nell'atto dell'emissione e per virtù propria, si trasforma in leggi vive, immutabili, permanenti.
In altre parole, l'Assoluto crea la vita e le leggi per mezzo del pensiero; le entità spirituali del piano divino, con la forza del Verbo, plasmano la creazione.
La famiglia esiste per la carne; la società esiste per la forza.
Beati coloro che piangono a causa delle tenebre e della condanna, e i loro cuori non edificano abitazioni né innalzano tende. Perché saranno pellegrini nel carcere e rinasceranno per abitare perpetuamente, di generazione in generazione, sulle cime dove non ci sono tenebre; perché recupereranno i doni della misericordia nel compimento del sacrificio.
E' prassi già confermata dall'esperienza che, dopo aver realizzato il fine spirituale che si erano proposte, le organizzazioni iniziatiche redentrici devono cessare le loro attività, come fecero gli Esseni in Palestina, dopo la morte di Gesù; non devono fondersi con la società che sorge dalle loro attività missionarie, perché non potranno conservare la loro purezza e la loro elevata condizione. Per sopravvivere attraverso i tempi, dovrebbero allinearsi con il nuovo ordine, basato quasi sempre sulla forza, e ignorare le leggi spirituali dell'amore universale che vennero a stabilire sulla Terra.
Per molti storici ed esegeti Mosè non scrisse personalmente questi cinque libri, ma solamente il primo; i suoi insegnamenti sarebbero stati travisati e modificati dai sacerdoti ebrei per agevolare la loro dominazione religiosa, esattamente come successe e ancora succede con gli insegnamenti di Gesù.
Perché non accettare che i continenti attuali siano stati sommersi varie volte, come anche la Lemuria e l'Atlantide, offrendo dimora a nuove umanità e civiltà? E che nel primo grande sollevamento geologico del prossimo cataclisma (la serie dei cataclismi periodici che attraversa ogni periodo dal principio alla fine), i nostri attuali continenti già morenti debbano affondare mentre torneranno a sorgere altre Lemurie e altre Atlantidi?»
E' vero che non fu né è stato possibile fino a oggi ottenere la fusione di tutte le razze umane in una sola, con caratteristiche uniformi e armoniose, soprattutto riguardo alla condizione morale, il che permette la coesistenza nel pianeta di tipi umani dalle più stravaganti differenze: antropofagi accanto a santi, selvaggi accanto a super civilizzati; questo, tuttavia, si comprende e si giustifica considerando che la Terra è un luogo di espiazione dove forze diverse e tutte di natura inferiore si scontrano, tese a un’omogeneità che si potrà raggiungere solo in futuro.
Le parole commoventi di Giovanni, giunte dalle profondità del tempo: «In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno sopraffatta».

Cent’anni di solitudine



Così continuarono a vivere in una realtà sdrucciolosa, momentaneamente catturata dalle parole, ma che sarebbe fuggita senza rimedio quando avessero dimenticato i valori delle lettere scritte.
"Le cose hanno vita propria," proclamava lo zingaro con aspro accento, "si tratta soltanto di risvegliargli l'anima!"
Nella ribellione contro Dio, probabilmente aveva vinto il diavolo, e che era il diavolo che stava seduto sul trono celeste, anche se per intrappolare gli incauti non rivelava la sua vera identità!?
Il segreto di una buona vecchiaia non è altro che un patto onesto con la solitudine.
Fernanda, invece, lo aveva cercato unicamente lungo il suo itinerario quotidiano, senza sapere che la ricerca delle cose perdute e intorpidita dai gesti consuetudinari, ed è per questo che costa tanta fatica trovarle.
Lei pensava allora che l'amore fatto in un modo sconfiggeva l'amore fatto in un altro modo, perché era tipico della natura degli uomini ripudiare la fame una volta soddisfatto l'appetito.

I canti di un sognatore morto



Ugo Malaguti

Diamo le giuste attenuanti a coloro che in malafede coniano etichette su etichette per rimanere sulla cresta dell’onda o spacciare per nuovo ciò che in realtà è una continuazione di ciò che esisteva; niente appare per magia ma è semplicemente un passo avanti su una strada già tracciata.
Ammettiamo per un momento che l’universo sia dominato dal caos. Che quanto ci appare solido e quotidiano non sia in realtà che un aspetto che un aspetto transitorio ed esteriore. Che oltre la vita ci sia un’altra vita, una matrice cosmica, dominata però dalla morte assoluta: la tendenza alla disgregazione e al caos. Immaginiamo che la crudeltà e la ferocia, i delitti più crudeli e le barbarie più selvagge non siano episodi contro natura, ma siano la natura!?Che la morte sia sotto certi aspetti un ritorno alla grande matrice universale, scatenando non il riposo o l’ascesa a qualche luogo mistico di ricompensa, ma una fusione con la materia dominante dell’universo, il Caos, retto dalla malvagità e dalla crudeltà dell’entropia, anelante al dissolvimento finale. Così quello che si profila è un Universo condannato, perverso in disfacimento, crudele e beffardo, il nulla urlante che si nasconde dietro la solida apparenza della materia.



Thomas Ligotti

Il birichino

La sua psicosi aveva generato e fatto crescere un blasfemo reame fatato di cui percepiva, con forza e nitidezza l’esistenza, e malgrado il suo demente grandeggiare con migliaia di nomi, in esso si sentiva solo una figura di secondo piano, un cortigiano mediocre di un decrepito regno degli orrori. Questo è un elemento veramente interessante, se si considera l’egoistica magnificenza che uno psicopatico sarebbe incline ad attribuirsi avendo a disposizione un illimitato reame immaginario in cui poter interpretare un qualsiasi ruolo immaginario. Lui lo si potrebbe paragonare a un semi-demone o un Non Luogo, dove il più vertiginoso caos è la normalità, uno stato di cose che si gode ghiottamente e in cui prospera.Quest’ultima immagine è buona a descrivere efficacemente l’economia metafisica di ogni universo psicotico.

Il sogno di un manichino

Nel sogno il nostro soggetto ha una nuova vita, come un testimone che il governo protegge inventando per lui una nuova identità; nel sogno ha l’impressione che per lei sia stata costruita una biografia estremamente accurata seppure in gran parte taciuta, quale mirabile inganno della mente!
La sognatrice si trova all’estremità opposta della stanza rispetto al ciglio dell’abisso stellato. Tutto è silenzioso. Questo silenzio è carico di strane correnti a lei inesplicabili, appartenenti a una fisica insana che elettrizza l’atmosfera col potere di presenze demoniache nascoste appena oltre la soglia di quello che i sensi riescono a distinguere. Tutto ciò viene percepito attraverso le elusive facoltà sensoriali che si possiedono in sogno.
Probabilmente il più repellente concetto è “Divino Masochismo”: la dottrina che pensa a un “Io Più Grande”perennemente intento a terrorizzare i suoi Io più piccoli, le piccole schegge d’identità in cui è suddiviso. Proprio quel “Qualcos’Altro Ancora”che spaventa l’uomo-farfalla (Metamorfosi uomo-farfalla nel sogno di Chuang Tzu) facendo nascere in lui il sospetto sovrannaturale di essere la vittima di un gioco più grande di quanto la propria collettiva coscienza possa comprendere!?
La moltiplicazione del suo io in diversi ruoli ha effettivamente suggerito l’idea di qualche essere divino nell’atto di spezzarsi in schegge e terrorizzarsi allo scopo di provare sollievo al proprio tedio cosmico; una specie di “Divinità del sogno”: divinità solipsistica dei sogni, che comanda su tutto ciò che vede, e di cui ogni cosa è parte.

Il chimico

Ogni cosa altro non è che una variazione senza un tema. Oh, forse esiste qualche ideale solido e immutabile, che brilla molto fioco e molto lontano; ma il tentativo di raggiungere quell’ideale non è che un cammino senza speranza lungo il sentiero di mondi ipotetici e lontani. Su un tal sentiero le nostre idee si fanno febbricitanti e confuse. Qualcosa che all’inizio si presenta come una verità solitaria, ben presto prolifera simile a cellule maligne nel corpo di un sogno, un corpo di cui resta indistinta la vera figura. Forse allora, dovremmo essere grati alle bizzarrie della chimica, ai capricci delle circostanze, e agli enigmi del gusto personale per averci dato una così grande varietà di piccoli desideri e realtà terra terra su cui concentrare l’attenzione!

Si dice la morte sia un grande risveglio, l’uscita dalla trance della vita. La Morte è il consumarsi della mortalità e non fa che portare all’estremo limite la predisposizione umana alla caducità.

Appunti sull’orrore

Suppongo sia una sorte dia magia al contrario, quella di ammanettare l’eternità con gli orologi da polso del nonno simili a morse fatte di tempo, proprio come lo è il più negativo dei miracoli: quello di soffocare gli spiriti disincarnati con il pesante cappotto della materia!

La clinica del dottor Locrian (Il sanatorio-mondo)

Mio nonno non ebbe un approccio terapeutico nei confronti degli ospiti del sanatorio. Non li vide mai come anime possedute da demoni o da dolorose storie personali, ma come esseri che avevano stretto una strana alleanza con altri con altri ordini di esistenza, che avevano dentro di loro una particella di un qualcosa di eterno, un dorato barlume di magia. Di conseguenza, la sua ambizione lo portò ad agire non per sollevare i suoi pazienti dalla follia ma per esasperarla; egli metteva in opera il suo “trattamento appropriato” consistente nel far passare i pazienti attraverso una serie di infernali ordalie mirate ad affievolire il loro attaccamento al mondo dell’umanità e proiettarli ancor più avanti nell’assoluto, nel reame del silente universo attonito, ove la terminale insanità del vuoto infinito poteva diventare una sorta di paradossale cura. Il risultato di quella cura era un essere patetico come una marionetta e magnifico come le stelle, qualcosa che nello stesso tempo è morto e non morirà mai, una cosa senza alcun destino, e quindi immortale possedendo quell’insondabile assenza della mente, quella vacuità infinita che è l’essenza stessa dell’immortalità!


La mascherata

Il vero miracolo è il miracolo del risveglio: significa ereditare di nuovo un mondo di leggi che per qualche tempo era andato perduto, sorgere alla luce del mondo dopo essere caduti nella tenebra del sogno; spezzare l’involucro del sonno, la membrana delicata che seleziona un particolare universo pur contenendone innumerevoli altri.
Ogni cosa apparirà ai tuoi occhi come la rappresentazione di un dramma di ombre irritate che lottano per impersonare qualcosa di reale, spettri che chiedono urlando di farsi carne, maschere che passano rapide e disperate da un volto all’altro per nascondere il silenzio vuoto che contengono!Questo ti farà comprendere che il potere più grande è non curarsi di nulla; questo è l’unico modo poiché l’anima del singolo uomo non può essere sanata quando non vi è speranza di risanare l’anima stessa del mondo?! (Anima Mundi)

Brevi lezioni del professor Nessuno sull’orrore sovrannaturale

Perché l’orrore divora la luce e digerendola la trasforma in tenebra; e nella tenebra noi apriamo gli occhi, per un attimo, e nella tenebra li chiudiamo.
Quando trasformiamo i travagli che ci infligge la natura in prove sovrannaturali troviamo la forza di affermare e negare allo stesso tempo l’orrore insito in esse, di assaporarlo e soffrirne allo stesso tempo. Nondimeno, la cosa più accattivante del sovrannaturale non consiste nel chiedersi se i suoi orrori siano reali o meno ma, paradossalmente, nel constatare che sono entrambe le cose.L’immaginazione non fa di certo tali distinzioni essendo essa la stella sognanti intorno alla quale ruotano pallide le povere immagini della “Realtà”.
Entrambi i mondi, reale e irreale, sono dentro di noi, e tra essi le nostre anime sono condannate a errare. Quindi l’orrore sovrannaturale è il prodotto di essere in se stessi profondamente divisi. E’ lontano dal nostro modo di passare il tempo nel mondo interamente naturale, uniformandoci ai nostri conoscenti più stretti; è qualcosa che ci siamo meritati quando siamo diventati quelli che siamo, una parte della nostra tetra eredità. Non appena raggiunta la consapevolezza del concetto di umanità, la nostra coscienza dovette immediatamente dividersi: una parte prese la via dell’apologia dell’esistenza consapevole, un’altra la via di condannare questo dono.

Armonia Sardonica

Il cosiddetto affermarsi nella vita, tutto basato sulla propaganda del Domani: la riproduzione, la rivoluzione nel senso più ampio, la religione comunque essa si presenti; non è che l’affermazione dei nostri desideri. E nei fatti tali affermazioni non affermano altro che la nostra inclinazione ad auto-tormentarci, la nostra fissazione nel conservare un’innocenza demente davanti all’evidenza raccapricciante dei fatti!
Solo tramite l’orrore sovrannaturale possiamo evadere, momentaneamente, dalle rappresaglie orribili dell’affermazione di sé: ci è stato dato in sorte un destino da folli che merita di essere ingannato!

Se le cose non sono come sembrano, e da più parti ci viene costantemente ricordato che è così, va anche osservato che ciò che impedisce al mondo di collassare è che c’è abbastanza gente tra noi che ignora questa verità!

La vita è un incubo che lascia i suoi segni su di te per provare con questi di essere realtà. E soffrire di una follia personale e solitaria sembra una gioia paradisiaca in confronto alla condizione straordinaria di coloro la cui follia non è che un eco della follia del mondo!