lunedì 11 aprile 2011

L'eccezione


Se la gente ti guarda dall'alto in basso, diventa cattiva!
Nei libri di Karen Blixen si legge che “noi siamo le nostre maschere”.E sui testi di psicologia relazionale c'è scritto che ognuno di noi assegna all'altro dei ruoli. Noi non indossiamo maschere, né scegliamo di interpretare un ruolo. Non c'è niente di esteriore in questo, né di volontario. Sono individui sfaccettati, pienamente adulti, quelli in cui ci trasformiamo. La parola giusta è identità. Noi abbiamo molte identità dentro di noi.
Forse dovremmo smetterla di considerare ciascun individuo come un'entità unica e cominciare invece a raffigurarci la psiche umana come un grappolo d'uva, dove ogni chicco ha i suoi tratti caratteriali, la sua visione del mondo e i suoi comportamenti. In tal modo la nostra coscienza, senza che noi stessi ce ne rendiamo conto, può essere guidata da un chicco o dall'altro. Abbiamo simultaneamente dentro di noi più visioni del mondo in contrasto fra loro. Tali immagini possono evolversi e assumere diverse sfumature nel corso degli anni, sebbene noi siamo del tutto presenti in una sola di esse e a malapena abbiamo la percezione delle altre.

La psicologia dei carnefici
Ignorare la scintilla di dubbio che si accende dentro di noi, ecco, questo è il male. Nessuno è consapevole della propria crudeltà. Il male è fatto così. Il dubbio, anche piccolo, che quello che stiamo facendo non sia la cosa giusta, è l'unica chance che abbiamo per scegliere il bene.
Molti di noi scelgono subito di non soffermarsi su questo dubbio, per paura delle difficoltà che comporta cambiare la nostra vita. E due minuti dopo ci siamo già dimenticati di averlo avuto. Così non sapremo mai se le cose sarebbero potute andare diversamente e torneremo a irrigidirci nelle nostre buone o cattive abitudini!

Siamo pronti a deformare i nostri pensieri e i nostri ricordi, se da questo processo possiamo ricavarne un vantaggio. E neanche le nostre impressioni sensoriali sono affidabili, poiché anch'esse vengono distorte tutte le volte che ci conviene. Quante delle nostre opinioni sono il frutto dell'egoistica razionalizzazione a posteriori?

La gente si meraviglia di come facessero i capi dei campi di concentramento a trasformarsi con tanta facilità in amorevoli padri di famiglia. Cosa c'è di strano? E' così che siamo fatti!
Parliamo ininterrottamente di nobili sentimenti e grandi ideali, ma è solo una razionalizzazione postuma del nostro egoismo. Noi non mentiamo solo agli altri, ma anche a noi stessi. Viviamo in una sorta di sala degli specchi costruita dalla nostra istintiva tendenza a crederci sempre nel giusto e non c'è modo per uscirne!

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