sabato 5 maggio 2012

Memorie di un nano gnostico

Et lux tenebris lucet, et tenebrae eam non comprehenderunt.
(La luce ha sempre brillato nell’oscurità, e l’oscurità non l’ha mai compresa, né vinta!)

Il problema con soggetti è che si credono una spanna sopra tutti gli altri, e dunque idealmente qualificati a raddrizzare i torti del mondo; ma non si può, né mai si potrà emendare il mondo perché è l’inferno!Se questo mondo è l’inferno, non si può che provare compassione per coloro che sono costretti a viverci e respirarne l’aria venefica. E soprattutto insegnare loro che esiste una via d’uscita.

Liturgia gnostica (Valentiniana)

In principio era il dolore;
il dolore era presso di noi, e il dolore era noi;
la struttura, la cornice, la forma del suono
che fuoriusciva dalle nostre bocche come sangue da un taglio,
l’unico nostro modo di essere.

In principio era il moto;
il perpetuo stupro nell’aspetto e nella struttura
dello spirito ribelle, che vaga lontano,
dove il tegumento dell’errore
sussurra insistentemente un sibilo di morte.

In principio sarà il ritorno
A un luogo dove gli inizi si accoppiano col fuoco e, arsi,
concepiscono il punto in cui
il nodo della nostra nascita verrà disciolto.

Chi è Sophia?
E’ un principio attivo di sapienza.
A causa di un suo errore fu creato Jaldabaoth, la creatura che gli ebrei adorano!?Tuttavia Sophia si pentì di ciò che aveva fatto e scese per illuminare le menti offuscate e i cuori di coloro che Jaldabaoth aveva reso prigionieri e costretto a venerare lui solo.

ARMONIA COSMICA
La musica offre una perfetta analogia delle relazioni umane ideali; anche se riuscissimo a condurci tra noi come le voci di un madrigale, allora una porzione di paradiso discenderebbe su questa terra infernale. Perché ogni nota, infatti, ha un’importanza e una bellezza pari alle altre, fornendo al tutto il proprio contributo unico e insostituibile. A tratti una voce predomina sulle altre, librandosi con la sua melodia, poi però s’immerge smorzandosi nell’armonia o addirittura tace; allora un’altra voce prende il suo posto, sale e scende, e poi un’altra ancora, in modo che questi avvicendamenti, nel loro fluire ritmico, costituiscano la trama e l’ordito in cui ogni singola linea vocale è intessuta dalle altre senza strappi e senza sforzi, in un unico grande organismo che vive e respira. Le note più basse della scala non si adombrano per quelle più in alto, poiché si completano e si bilanciano a vicenda, perfettamente. Non c’è mai competizione tra le parti, poiché sono le esigenze della melodia e dell’armonia a dettare il loro movimento, e ognuna di esse tende inesorabilmente verso un unico punto di arrivo: l’accordo finale.
Se solo gli esseri umani potessero interpretare così le proprie vite!Se ogni uomo apprezzasse il valore dell’altro, riconoscesse il contributo di ciascuno all’insieme, credesse nell’acuto e nel grave, nel bemolle e nel diesis, riponesse la propria fede nell’armonia nascosta dell’accordo finale di risoluzione!

INIZIAZIONE GNOSTICA
E’ un’esperienza che bisogna assolutamente vivere, se alla fine si vuole accettare di rigettarla per sempre; per poter ascendere alle sfere della gnosis più elevate, più sottili e più purificate.
Possedere il sapere carnale per poterlo poi abbandonarlo per sempre.
Il salto verso il sapere spirituale, è come qualcosa di distinto dalle conoscenze fattuali, dalla padronanza linguistica e dal raffinamento sociale. Tutto il resto è stato una preparazione verso quel salto; ma data la natura del mondo volgare nel quale siamo costretti a vivere e a respirare, e giacché la scintilla divina dentro di noi è prigioniera della rozzezza della carne, con i suoi miseri bisogni e le sue pulsioni, dobbiamo averne la più profonda esperienza prima di voltarle le spalle una volta per tutte’ascesa alla gnosis non può avvenire tra mille esitazioni, non si può sollevare la testa cogliendo un barlume di paradiso e, subito dopo, torcere il collo con rimpianto e desiderio verso il fango e la melma. La rottura deve essere totale.

Il mio eterno disprezzo per il corpo in cui siamo imprigionati, per il suo abominevole e perfido obiettivo: che è quello di imprigionare altre anime ancora!?

La verità non può mai essere assorbita pura.Viene invece mediata attraverso il prisma della mente di ognuno, e colorata secondo la natura del temperamento di ognuno.

PRINCIPI GNOSTICI
La fondamentale convinzione gnostica: noi riteniamo che esistano nell’universo due potenze uguali e contrarie, una buona e una malvagia, e che esse siano in perpetua lotta fra loro. La forza buona ha creato lo spirito, quella malvagia la materia. La materia, l’esistenza materiale, la forma corporea, il corpo, la carne, sono male. Imprigionano e rendono schiavo lo spirito. Nascendo nel mondo della materia, siamo decaduti della nostra vera condizione spirituale; obiettivo della nostra esistenza è di farvi ritorno. Il diavolo ( o perlomeno un diavolo) ha creato questo mondo, che è l’inferno.
Pensateci un attimo, vi prego: Dio avrebbe mai potuto creare qualcosa soggetto alla degenerazione, al declino e alla morte?Dio avrebbe mai creato qualcosa destinato a sentire dolore? A sanguinare, vomitare, suppurare, defecare, orinare e infettarsi?E anche ammettendo che sia capace di un tale atto di creazione, avrebbe voluto compierlo?

Perché nel mondo esistono il male e la sofferenza?
Perché il mondo stesso è malvagio.
Come può il mondo essere malvagio?
Perché non è stato Dio a crearlo, ma un demiurgo, un dio minore, un essere maligno che per invidia della potenza di Dio ha imitato maldestramente la creatività divina generando il mondo delle forme e della materia. Egli governa questo mondo ed esige venerazione e adorazione assolute.
Nei libri degli ebrei è chiamato Yahweh, conosciuto anche come Jaldabaoth.
Qual è la missione degli gnostici?
Ritornare la Padre celeste.
E questo come può essere ottenuto?
Tramite una via giusta e approfondendo la conoscenza della verità, dell’origine e provenienza degli uomini, del loro destino ultimo, e della loro natura spirituale.
Qual è l’intento di Jaldabaoth?
Imprigionare la luce!

Al di là di ogni considerazione pratica, in base alla filosofia gnostica, la più grande tragedia (seconda solo all’essere nati in questo mondo) è quella di vivere nell’ignoranza, l’ignoranza triplice nei confronti di Dio, del mondo e di noi stessi.
La torbida brama di divertimento e stordimento a ogni costo segnava ancora gli stupidi volti della feccia con il simbolo della Grande Bestia, il marchio di Caino a lettere cubitale sulla fronte di ognuno!? (Microchip emozionale!”Subsonica”)

EROS E THANATOS (Confessione di un nano gnostico)
L’insegnamento gnostico afferma che bene e male sono esattamente in equilibrio nella nostra esistenza materiale, e che la vita sul nostro pianeta, caratterizzata com’è dalla sofferenza, dal dolore e dalla caducità, è opera del secondo. So che colui che chiamiamo l’unico vero Padre trascende totalmente il regno della carne in cui siamo prigionieri, e che ci chiama senza requie a risalire nel suo grembo eterno, da cui precipitammo rovinosamente.
So che il rifiuto delle lusinghe del piacere carnale è la nostra unica via d’uscita da questo inferno; sì, la carne infatti dà piacere, come si era prefisso il suo creatore affinché gli sventurati figli della sua ideazione si perpetuassero senza fine. E mentre questi annaspano nel muco e nella melma, Jaldabaoth-Yahweh si erge su di loro sbraitando e richiedendo la loro adorazione.
Essendo conscio di quali sublimi estasi la carne possa indurre, io le respingo, tramite l’astinenza o l’abuso. Mi è impossibile dimenticare che, come nella notte il respiro dell’oscurità è lacerato da gemiti e ansimi di membra allacciate nella sistalsi sessuale, così ogni mattina il risuonare di innumerevoli rantoli di morte s’eleva come un’elegia a salutare il nuovo giorno; che le labbra che nel calore della passione lambiscono una coscia o un seno ben presto tremeranno, come pergamene essiccate, nell’ultimo respiro miasmatico dell’estinzione. Gli amanti si perdono nel piacere, ma sono destinati comunque a perdersi in una buia fossa scavata nella nera terra!

Tale è la tragedia della persona umana: ciascuno è un anfibio che si muove ora nell’etere dei cieli, ora nei miasmi della mota terrena, sospeso tra paradiso e inferno, un angelo e un demonio; quanto più tentiamo di elevarci verso il regno delle stelle, tanto più scivoliamo e ci trasciniamo in basso nella polvere, gli escrementi, lo sperma, il muco bestiali, e la mano che si alza in preghiera è la stessa che percuote un bambino indifeso. Oh, essere liberi delle contraddizioni!

Nessun commento:

Posta un commento