giovedì 19 aprile 2012

Il libro delle stelle

Anche noi siamo Dei perché possediamo in noi la potenzialità divina per creare immensi paradisi. Gli uomini, hanno perduto la memoria di questa verità. Il desiderio di Poimandres è che noi tutti riacquistiamo la memoria perduta, e che si ritorni coscienti alle nostre vere origini. In questo momento di dimenticanza, abbiamo rallentato, per colpa dell’inattività, la manifestazione divina dell’universo. In virtù di questo, ciò che deve accadere accadrà. Ciò che è putrido cadrà, per poi essere rigenerato, questa è la Legge Evolutiva; l’uomo deve nascere, crescere, mutare per poi rinascere, ricrescere e rimutare, sino a quando avrà raggiunto la totale realizzazione della natura divina.

Se non saremo guardinghi e astuti, l’opera del divisore raggiungerà il suo scopo, la sicurezza non deve mai vacillare anche perché il demonio ha anche l’approvazione di Dio. Tutto ciò che accade non è un caso, questa è un’invenzione dell’uomo. Non è il corpo che prende lo spirito, è lo spirito che prende il corpo! Lo spirito è uno solo, ma i corpi sono tanti.

Nell’uomo sono pienamente contenute le possibilità di auto-espressione del Macrocosmo. Scopo della sua esistenza è sviluppare dall’interno le energie Macrocosmiche per mezzo delle quali può a sua volta giungere fino alla statura del Logos di un sistema solare.
Essendo gli stessi principi a governare i processi creativi del Macrocosmo e del microcosmo, il ripetersi delle incarnazioni fornisce l’allenamento e la pratica necessari per la successiva manifestazione Macrocosmica del potere creativo dell’uomo.
Il corpo non è altro che una navicella biologica di cui si serve lo spirito per vivere nella dimensione fisica sensoriale le sue esperienze e le sue missioni.

Civiltà è la misura con cui la comunità provvede a tutti, nel disinteresse collettivo. Il disinteresse è la norma di selezione per l’immortalità di una razza intelligente. La Giustizia è efficiente quando ciascuno ha a propria disposizione, in misura uguale agli altri, quel tanto che sia sufficiente a renderlo disinteressato nei confronti dei beni materiali, altrimenti si ha l’invidia.
La libertà è mancanza d’imposizione collettiva, su un modello di atteggiamento individuale, e ha origine dalla mancanza d’imposizione individuale su un modello d’imposizione collettiva.
L’egoismo è la caratteristica del mondo materiale, mentre il disinteresse è la soluzione opposta. Qualunque forma di vita materiale che lotta per la propria esistenza in funzione delle leggi di evoluzione è egoista. Quale fenomeno naturale si verifica nella mente di un uomo che pensa disinteressatamente? La risposta è che il cervello umano è strutturato in modo così geniale da adempiere ad una terza funzione, cioè quella di un apparato super-ricevente per la modulazione immateriale del Campo Cosmico Portante.
Come si può instillare nella sfera della coscienza dell’intera umanità, la facoltà di manifestazione dello spirito universale, l’aspirazione al disinteresse, la creazione di un livello mentale stabile?
Appena ogni mente, l’una nell’altra, cercherà la grande avventura della vita e l’esperienza dell’onnicreatività, si avrà una nuova possente sfera di coscienza esistenziale creativa: l’Esisfera, cioè l’eco del divino in cui si perpetua ogni atto e pensiero disinteressato.

L’uomo è il fine della creazione della materia che lo circonda, in questo sistema solare. Egli è creato come frammento di creatività materiale e tornerà come creatività immateriale all’onnicreatività, come il figliuol prodigo alla casa paterna. Il Padre gli va incontro appena l’uomo, con la sua libera scelta, si sarà orientato all’unisono con l’onnicreatività.

Le vibrazioni positive o negative del dinamismo vitale influenzano l'attività genetica, determinando il comportamento e le attività delle azioni fisiche e psichiche dell'uomo.

Maurizio Cavallo
Ogni volta che ci guardiamo allo specchio vediamo il diavolo!
Il diavolo, che tu temi molto, è soltanto la proiezione del nostro alter ego.
Non esiste nel cosmo una forza più distruttiva della proiezione del nostro alter ego. Noi siamo i creatori e al contempo i distruttori. Siamo noi che abbiamo creato questo mondo, lo sai? P.H.: Con la nostra energia? Con la nostra mente? M.C.: Siamo noi che abbiamo creato le cose che vediamo ogni giorno, che tocchiamo, che crediamo essere lì. E' una visione completamente nuova. Forse, invece, l'uomo intuisce queste cose. Un tempo, nell'antichità, l'uomo intuiva molto, almeno di queste cose. Sapeva di essere legato, di essere tessuto in maniera determinante all'universo che stava vivendo e continuava a vedere la creazione come un aspetto magico, una proiezione magica. Quest'uomo ha perso questo, ha perduto la realtà magica e quindi non conosce più nè il mondo, nè l'universo, e neanche se stesso.

L'uomo cerca di dare ogni giorno un senso alla vita perché ha perduto il senso della vita. Il senso della vita è molto semplice: la vita basta a se stessa!

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