giovedì 14 giugno 2012

L'isola del Tonal



L’uomo comune cerca certezza negli occhi di chi ha di fronte, e chiama questo fiducia in sé. Il guerriero cerca d’essere senza macchia ai propri occhi, e chiama questo umiltà!

Più l’uomo s’isola dal suo contesto sociale e, con tutta una serie di tecniche e di discipline, coltiva il mito del proprio potere, tanto più le sue facoltà di conoscenza, il sistema gnoseologico - visionario che storicamente gli è proprio, subiscono un’alterazione che ne amplia enormemente il margine di soggettività, fino a collocare in quel margine il centro dell’esperienza conoscitiva; e quindi fino a trasformare in “fatto miracoloso”non uno, ma tutti gli eventi cui accede la sua esperienza, e proprio per il fatto che la sua esperienza di potente solitario vi accede!

L’esoterico mitologo indio del potere: “Noi penetriamo il mistero solo nella misura in cui lo ritroviamo nel quotidiano, grazie ad un’ottica dialettica per la quale il quotidiano è impenetrabile e l’impenetrabile è quotidiano.

Accumulando potere personale si può raggiungere la spiegazione dello stregone che rende il mondo e i suoi misteri meno terribili; ma non è quello che cercano gli occidentali, i quali seguono il riflesso delle loro idee, perché gli specchi deformanti che hanno dentro spingono il mondo ad adeguarvisi!?
Tutto ciò che siamo, tutto ciò che facciamo poggia sul nostro potere personale.
Il dialogo interno è ciò che ci fonda. Il mondo è così e così, o diverso, perché noi parliamo a noi stessi del suo essere così e così, o in modo diverso?!
Mutare la nostra idea del mondo è il punto cruciale della stregoneria; e interrompere il dialogo interno è l’unico modo per riuscirci. Il resto sono parole vuote!
Le cose sono reale solo dopo che uno è riuscito a mettersi d’accordo con altri sulla loro realtà!
Uno stregone è soltanto un uomo il quale ha imparato a esercitare uno speciale controllo su di sé e sul mondo poiché non è più in contrasto con se stesso e con il mondo.

E allora non chiamamolo pensare. E’ piuttosto l’abitudine di avere sempre il mondo conforme al nostro pensiero. Se non lo è, lo facciamo semplicemente diventare tale!
Secondo don Juan, il mondo doveva conformarsi alle descrizioni di esso; le descrizioni si riflettevano, ed era questo riflesso ciò che noi chiamiamo mondo.

La pecca delle parole
Le parole ci costringono sempre a sentirci illuminati, ma quando ci giriamo a fronteggiare il mondo non ci soccorrono mai, così che finiamo per fronteggiare il mondo come abbiamo sempre fatto, senza luce. Per questa ragione uno stregone cerca di agire, anziché di parlare, e a tal fine formula una nuova descrizione in cui il parlare non è così importante, e le nuove azioni esercitano nuovi riflessi.

Non sciupate il vostro potere in sciocchezze. Avete a che fare con quell’immensità laggiù. Voler tradurre in ragionevolezza la magnificenza che è laggiù, non vi serve a niente’eternità è qui, ci circonda. Ridurla in facile assurdità è meschino e assolutamente disastroso.
Tutti noi nasciamo così leggeri e liberi, ma diveniamo poi inchiodati alla terra. Siamo noi che ci rendiamo così!
Lo stregone che si trova faccia a faccia con se stesso è uno stregone morto.

Dal momento in cui un guerriero ha conquistato il sognare e il vedere e ha sviluppato un doppio, dev’essere anche riuscito a cancellare la propria storia personale; avrebbe sicuramente acquisito i mezzi per superare l’impossibilità di avere un doppio nel mondo consueto, mezzi tali da rendere l’io e il mondo fluidi e porli di là dai limiti della predizione.
Un guerriero fluido non può più disporre il mondo cronologicamente, e per lui il mondo ed egli stesso non sono più oggetti. Egli è un essere luminoso che esiste in un mondo luminoso.

Il mondo non si offre a noi direttamente; di mezzo vi è la descrizione del mondo. Propriamente, quindi, noi siamo sempre a un passo di distanza e la nostra esperienza del mondo è sempre un ricordo dell’esperienza. Noi siamo perennemente in atto di ricordare l’istante che è appena accaduto, appena trascorso. Noi ricordiamo, ricordiamo, ricordiamo!La nostra intera esistenza è reminiscenza.
Solidità, corporeità, sono memorie. Perciò, come ogni altra cosa che noi sentiamo del mondo, sono memorie che accumuliamo: sono memorie della descrizione.

L’unico modo per neutralizzare gli effetti distruttori del mondo consisteva nel riderci sopra.
Noi ci turbiamo deliberatamente; noi tutti siamo consapevoli di ciò che stiamo facendo. La nostra minuscola ragione si trasforma deliberatamente nel mostro che si figura di essere; ma è troppo piccola per un modello così gigantesco.
Voi, per tutto il parlare che fate, siete imbrogliato dalle parole. Siete intrappolato dai loro significati!Quelle barriere sono come una straordinaria sfida a ottenere la consapevolezza.

Noi siamo esseri luminosi. Siamo una consapevolezza; non siamo oggetti; non siamo esseri solidi, siamo senza limiti. Il mondo degli oggetti e della solidità è solo una maniera di rendere appropriato il nostro passaggio sulla terra; è solo una descrizione creata per aiutarci. Noi, o piuttosto la nostra ragione, dimentica che la descrizione è solo una descrizione; e così imprigioniamo la totalità di noi stessi in un circolo vizioso, dal quale solo raramente usciamo finché siamo in vita.
Noi siamo percettori, tuttavia il mondo che percepiamo è un’illusione, creato da una descrizione che ci fu raccontata fin dal momento della nostra nascita!?

La differenza fondamentale tra un uomo comune e un guerriero è che un guerriero prende ogni cosa come una sfida, mentre un uomo comune prende ogni cosa come una benedizione o una maledizione!
Il potere vi mostra che la morte è l’ingrediente indispensabile nel dover credere. Senza la consapevolezza della morte, ogni cosa è comune, volgare. Solo perché la morte ci insegue furtiva, il mondo è un mistero insondabile.

Tonal e nagual

Il tonal è l’organizzazione del mondo. Forse il modo migliore per descrivere la sua enorme opera è dire che sulle sue spalle poggia il compito di mettere in ordine il caos del mondo. Tutto quello che sappiamo e facciamo come uomini è opera del tonal.Inoltre il tonal è il protettore che protegge una cosa che non ha prezzo: il nostro vero essere. Quindi una qualità specifica del tonal consiste nell’essere geloso delle sue azioni. E poiché le sue azioni sono la parte di gran lunga più importante delle nostre vite, non c’è da meravigliarsi se alla fine il tonal si trasforma da protettore in guardia.
Si può dire che il tonal è tutto ciò che incontra l’occhio. Cominciamo a disporne al momento della nascita.Nell’istante in cui tiriamo il fiato per la prima volta, inspiriamo potere per il tonal.Il tonal ha inizio con la nascita e fine con la morte.
Il tonal fa il mondo perché ne rende testimonianza e lo valuta secondo le leggi del tonal.In modo molto strano, il tonal è un creatore che non crea nulla; in altre parole compone le leggi con le quali percepisce il mondo: sono un’isola che fornisce le informazioni del mondo e su di noi.
Il nagual invece è la parte di noi con cui non abbiamo assolutamente a che fare; e non è la mente poiché essa appartiene al tonal.
Il nagual non è Dio, perché Dio è un elemento del nostro tonal personale e del tonal del tempo. Il nagual è lì dove il potere si libra.
Dal momento in cui siamo nati, intuiamo che per noi ci sono due parti.All’istante della nascita siamo soltanto nagual.Poi intuiamo che, per funzionare, abbiamo bisogno di una controparte. Il tonal ci manca, e questo imprime un senso d’incompletezza, poi comincia a svilupparsi e diviene enormemente importante per il nostro funzionamento, tanto importante che offusca la lucentezza del nagual.
Per quanto astute siano le difese del tonal, il fatto è che il nagual affiora. Tuttavia, il suo affiorare alla superficie è sempre inavvertibile. La grande abilità del tonal consiste nel sopprimere ogni manifestazione del nagual; siccome è perfettamente consapevole di quanto sia gravoso parlare lui, ha creato le parole “io”,”me”ecc., e grazie ad esse può parlare con altri tonal, o con se stesso e di se stesso!

Gli uomini sono fragilissime creature, che rendono se stessa ancora più fragili con il loro indulgere.
Voi siete tutto questo: un mondo maligno (demoniaco)
Un guerriero non lascia mai l’isola del tonal.La adopera. Questo è il vostro mondo, non potete rinunciarvi. Tutto ciò prova che il tonal è impegnato in una battaglia interna: una battaglia all’interno del proprio tonal.Per questo bisogna far sì che esso rinunci a cose inutili, come la presunzione e l’indulgere. Il vero problema è però che il tonal si attacca a queste cose, mentre dovrebbe essere lieto di liberarsene. Si tratta di convincere il tonal a divenire libero e fluido perché tanto più è forte, tanto meno si attacca alle sue azioni e allora è più facile restringerlo.

Ecco la vostra morte: il pericolo dell’indulgere.
Il vostro tonal si abbandona talmente all’indulgere da mettere in pericolo la vostra totalità. E’ un terribile modo di essere!

Il tonal sono i vostri occhi, e la sua ossessione è organizzare il mondo secondo le sue leggi;perciò affinché il nagual affiori è necessario che rendiate liberi i vostri occhi,perché essendo come finestre, possono aprirsi ad altri mondi!

Si può giungere alla totalità di se stessi solo se si comprende pienamente che il mondo è pura immagine.
Il mondo che pensiamo di vedere è solo un’immagine, una descrizione del mondo; ma accettarlo sembra essere una delle cose più difficili; noi ci compiacciamo di una particolare immagine del mondo, che ci induce a sentire e agire come se del mondo conoscessimo tutto. Per interrompere l’immagine del mondo che si possiede fin dalla culla, non è sufficiente volerlo o deciderlo, è necessario aver un compito per interrompere il dialogo interno.
Ad esempio camminare in modo particolare satura il tonal, lo inonda fino a sommergerlo: l’attenzione del tonal deve essere posta sulle sue creazioni. E’ infatti quell’attenzione che, in primo luogo, crea l’ordine del mondo; il tonal deve quindi essere attento agli elementi del suo mondo, per sostenerli, e soprattutto deve sostenere l’immagine del mondo come dialogo interno!?
Il tonal in mancanza della consueta relazione con un solo altro elemento per volta, è incapace di parlare con se stesso: si raggiunge quindi il silenzio.
Gli stregoni sono convinti che noi tutti siamo una massa di sciocchi. Non rinunciamo mai volontariamente al nostro miserabile controllo: quindi dobbiamo essere ingannati.
Il segreto sta nell’attenzione. Tutto questo esiste solo per causa della nostra attenzione.
Gli stregoni dicono che noi siamo dentro una bolla. E’ una bolla in cui siamo messi all’istante della nascita. Dapprima la bolla è aperta, ma poi comincia a chiudersi, fino a sigillarci nel suo interno. La bolla è la nostra percezione, viviamo tutta la vita dentro questa bolla. E ciò che percepiamo sulle sue pareti sferiche è il nostro stesso riflesso.
Se ciò che vediamo sulle pareti è il nostro stesso riflesso, la cosa che si riflette dev’essere quella vera!
La cosa che si riflette è la nostra immagine del mondo.Quell’immagine è dapprima una descrizione che ci viene fornita dal momento in cui nasciamo, finché tutta la nostra attenzione ne è afferrata e la descrizione diventa un’immagine.
La spiegazione degli stregoni afferma che l’isola del tonal è creata dalla nostra percezione, che è stata allenata a concentrarsi su alcuni elementi, ciascuno di questi elementi forma insieme agli altri la nostra immagine del mondo.
Il nagual è indicibile, tutte le possibili sensazioni, tutti i possibili esseri, i possibili se stessi, vi fluttuano come scialuppe, pacificamente, inalterati, per sempre. Poi la colla della vita ne attacca insieme alcuni. Quando la colla della vita unisce insieme quelle sensazioni, è creato un essere, un essere che perde il senso della sua vera natura e viene accecato dalle luci abbaglianti e dal clamore della zona in cui vagano gli esseri: il tonal.Il tonal è l’ambito in cui esiste ogni organizzazione unificata. Un essere si ficca nel tonal una volta che la forza della vita ha legato insieme tutte le sensazioni necessarie.

Lo scopo è rompere la bolla centrandosi sulla volontà dimenticando la ragione, e così immergersi nel nagual.

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