venerdì 10 febbraio 2012

Terra amata

Non si può sfuggire questo paese;non si possono sfuggire i nomi,le etichette che, pur restando se stessa, ogni cosa si porta addosso.Ed è anche una prigione, ma chiara e senza limiti, dove tutto ciò che accade acquista un senso misterioso che incatena.E’ inutile cercare di sfuggire, inutile nascondersi in fondo a grotte oscure o tra smorti cespugli, è inutile.Nessuno può andarsene.Senza fine si è oppressi dai colpi della bellezza che arrivano contemporaneamente da ogni dove, della grande bellezza gioiosa e crudele.

Le molecole si spostano, particelle microscopiche sbandano nervosamente, vanno e vengono, s'incontrano, si infrangono, si lasciano.In nessun luogo c'è pace, silenzio.Ovunque regna la febbre, follia meccanica e precisa.Non c'è modo di sfuggire il mondo, nessuna possibilità di pensare ad altro.Sono formiche, vi dico, vere formiche prigioniere del loro giardino.Vivono dentro il loro mondo in miniatura, giocate e al tempo stesso giocatrici,senza potersi ritrarre, senza possibilità di scelta.Hanno parole e segni per tutte le cose che le circondano, e una specie di pensiero per darsi l'illusione di essere libere.
Da qualche parte c'era una sorta di coscienza totale, che agiva per qualcuno, e che non era più un riflesso delle cose, ma era le cose stesse; il mondo che viveva, senza contrasti,senza morti,continuamente,anno dopo anno,secolo dopo secolo,mai nato,mai finito.Da qualche parte, o dappertutto,vi era questo cervello che pensava.C'erano questi nervi vibranti, questa lingua che assaporava, questi occhi che guardavano, queste orecchie che sentivano, questo naso che aspirava.C'era un linguaggio che narrava la propria interminabile storia e, magnificamente, ciò che raccontava accadeva sulla terra e al tempo stesso nell'universo.

Non c'era più speranza.Non ci si poteva liberare di se stessi;il mondo intero era occupato a rimandarvi la vostra immagine.Era un atto senza fine, irrazionale, come un incendio che bruciasse le proprie fiamme, e la durata era un meccanismo che non si poteva più fermare.Nulla era più semplice; nulla accadeva più a suo tempo, magicamente, offrendo in un sol colpo l'unica sua azione che subito si smorzava.Tutto quanto accadeva su quell'angolo di terra,sotto quel cielo,davanti a quel mare,in quella città dalle facce scintillanti,accadeva milioni di volte in altre terre, sotto altri cieli, in altri mari e altre facce. Come se un ordine demoniaco avesse trasformato ogni cosa in trappola pericolosa!

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