sabato 25 febbraio 2012

Improbable

La trama stessa della vita di ognuno era collegata a quella degli altri, dipanandosi in un gigantesco arazzo cangiante di energia, spazio e tempo.

Werner Heisenberg. Nel suo celebre saggio del 1926, lo studioso asseriva che era impossibile osservare un fenomeno senza influenzarne l'esito;
concluse che era impossibile conoscere contemporaneamente sia la posizione della particella che la sua velocità, dimostrando che c'era sempre un certo grado di indeterminazione nel mondo fisico. Di conseguenza rifiutò i concetti assoluti che i fisici newtoniani avevano sempre difeso, e sostenne che il mondo non era bianco o nero, ma grigio. Egli affermò che nel mondo reale le particelle subatomiche non hanno posizioni precise, ma solo posizioni probabilistiche, nel senso che se anche una singola particella probabilmente si trova in un punto, essa in realtà non si trova in nessuna posizione individuabile finché non la si osserva. Heisenberg fu di conseguenza in grado di dimostrare che la sola informazione che si poteva ottenere tramite l'osservazione non era la posizione della particella per come realmente esisteva in natura, ma la posizione di una particella che viene osservata in natura.
Tutto era, letteralmente, possibile, dato che in un mondo regolato dalle probabilità piuttosto che dalle certezze tutti gli esiti possono verificarsi.
La casualità non è che l'apparenza di un fenomeno al momento incomprensibile.

La tua logica è sia circolare che paradossale. Tu stai dicendo che siccome in un universo probabilistico può succedere qualunque cosa, allora quell'universo potrebbe essere deterministico invece che probabilistico! Stai usando il Principio di indeterminazione di Heisenberg per confutare Heisenberg.”
“La teoria della probabilità è la vita, però messa in numeri!”
Era il bello della vita: tutto era possibile, tutto era infinitamente inverosimile, eppure tra tutti gli eventi improbabili, qualcosa veniva scelto, qualcosa doveva verificarsi.

Cerca di fare scelte intelligenti all'interno del mondo che ti crei. Prima o poi ritroverai la strada per tornare alla realtà.

Caine sospirò, non sapendo da dove cominciare né perché fosse necessario spiegare una cosa simile a un'allucinazione che era la semplice estensione del suo subconscio.
Il fatto di non poterli calcolare non significa che il risultato del lancio della moneta sia determinato dal caso. Significa solo che noi esseri umani non abbiamo la capacità di calcolare alcuni aspetti dell'universo. Perciò gli eventi possono sembrare casuali pur essendo interamente determinati da fenomeni fisici. “Questa scuola di pensiero si chiama determinismo. Secondo i deterministi, non esiste niente di incerto: tutto ciò che succede è conseguenza di una causa precedente, anche se noi non la conosciamo.”
“Immagina un computer in grado di vedere nella tua mente e nei tuoi muscoli così come in quelli del tuo amico. Se conoscesse anche tutte le condizioni ambientali del mondo nei minuti o nelle ore immediatamente precedenti al vostro incontro, potrebbe prevedere quando, dove e come vi incontrerete. Il famosissimo 'incontro casuale ' non è affatto casuale, è un evento prevedibile.”
Il fatto che non esista un simile computer e che noi non possiamo prevedere un simile evento non rende l'evento imprevedibile, rende noi incapaci di prevederlo.
Secondo la fisica quantistica, la materia non esiste veramente. Quella che i fisici classici pensavano fosse materia erano solo combinazioni di elementi fatti di atomi, che a loro volta sono fatti di quark e leptoni, ovvero energia. Perciò la materia è energia.
“Ora indovina cos'altro è fatto di energia.”
“Il pensiero” rispose. “Esatto. Tutto il pensiero conscio e inconscio viene creato tramite i neuroni che emettono segnali elettrici nel cervello. Capisci? Poiché tutta la materia è energia e tutto il pensiero è energia, la materia e il pensiero sono collegati. Ecco da dove proviene l'inconscio collettivo: l'inconscio condiviso e collegato di ogni creatura vivente che è stata, che è e che sarà
l'unica cosa più veloce della luce è...” “Il pensiero”
e in particolare il pensiero inconscio. E poiché il tempo rallenta a mano a mano che la velocità delle particelle si avvicina alla velocità della luce, si può dire che l'inconscio è eterno e quindi letteralmente senza tempo.”
“Tutte le religioni e le filosofie orientali si fondano sulla convinzione che l'universo è energia, concetto oggi confermato dalla fisica quantistica. Inoltre tutte credono che la mente di ogni persona sia un tutt'uno con l'universo, il che mi ha fatto pensare all'inconscio collettivo di Jung. “Secondo i buddhisti, tutto è transitorio. Il Buddha ha insegnato che la sofferenza del mondo deriva dal desiderio degli uomini di attaccarsi agli oggetti e alle idee invece di accettare l'universo nel suo fluire, muoversi e mutare. Nel buddhismo, lo spazio e il tempo sono concepiti come meri riflessi degli stati di coscienza. I buddhisti non vedono gli oggetti come cose, ma come processi dinamici che fanno parte di un movimento universale in costante stato di transizione.
“Anche i taoisti credono nel movimento dinamico dell'universo: Tao significa 'il cammino'. Vedono l'universo come un sistema di energia - chiamato chi - che muta e fluisce costantemente. L'individuo è quindi solo un elemento dell'intero universo, o una parte di quell'energia. La loro dottrina è l’ I Ching, nota anche come I l libro dei mutamenti, e insegna che la stabilità si può ottenere soltanto quando c'è armonia tra lo Yin e lo Yang, le forze naturali dell'universo, opposte ma affini.
“Ma tutte queste filosofie hanno migliaia di anni. Com'è possibile che abbiano fondato la propria dottrina prima della scoperta della fisica quantistica?” “Attraverso l'inconscio collettivo” rispose Jasper. “Ricorda, è senza tempo, il che significa che il pensiero fluisce sia all’ indietro nel tempo, che in avanti. Pensaci: dei grandi pensatori, dei filosofi, degli scienziati, si è sempre detto che 'precorrono i tempi' perché compiono grossi balzi intuitivi. Alcuni lo chiamano genio, ma che cos'è il genio se non una straordinaria intuizione? Non capisci? I cosiddetti 'geni' sono solo persone che hanno maggiormente accesso all'inconscio collettivo di noi!
“In sostanza,” proseguì Tversky, “credo che il lobo temporale destro permetta alla nostra coscienza di interagire con le realtà non locali. Le allucinazioni e gli eventi precognitivi vissuti da David Caine derivano dal fatto che il suo lobo temporale destro ha avuto accesso alle informazioni di una realtà non locale senza tempo e senza spazio.”

La parte cognitiva del suo cervello vuole urlare, liberarsi dai vincoli della sanità mentale e fuggire nell'eternità che gli si dispiega davanti. Ma un'altra parte, una parte primaria, chiama questo luogo casa.

Il futuro è amorfo finché non è osservato. Se lanci una moneta, esistono due futuri possibili: uno in cui esce testa, un altro in cui esce croce. Nessuno dei due esiste finché non lo si osserva. Lei. - Sì. Ecco perché le particelle esistono contemporaneamente in ogni luogo, perché rappresentano simultaneamente tutti i futuri possibili.
Il demone di Laplace sa tutto del passato perché il passato è sempre unico, visto che tutte le diramazioni si proiettano in avanti. Ma non conosce l'esatto futuro perché ne esiste più di uno. Il demone di Laplace sa tutto di ogni possibile futuro. Lei. - Sì. Il futuro del Quando è probabilistico per natura. Vedendo perfettamente i molteplici Adesso, vedi anche tutti i possibili futuri, quindi le tue osservazioni sono infinite. Poiché la realtà è un riflesso dell'osservazione, sei tu a scegliere la realtà nata da ciascun momento che si proietta in avanti, perché scegli quale momento osservare.

É pura probabilità, come la curva a campana. Tutti hanno capacità “demoniache”. La maggior parte ce le ha molto deboli. Alcuni ce le hanno forti. Altri non ne hanno affatto. Perciò alcuni devono averle tutte. Quelli sono i demoni.
l' ogniquando è intrappolato nell'inconscio. Forse gli altri lo vedono, ma non lo capiscono. A volte esiste sotto forma di eco. Caine. - Come un déjà vu? Lei. - Sì. Il déjà vu è il ricordo di un futuro possibile visto nel passato del Quando . La strada del possibile futuro che la gente percepisce di solito non viene seguita. Ma se è seguita alla lettera, il ricordo affiora nella coscienza e quello è un déjà vu.
Ognuno ha un diverso livello di capacità? Lei. - Sì, alcuni debole, altri forte. Quelli che ce l'hanno debole hanno poca o nessuna preveggenza. Non prevedono intuitivamente le conseguenze delle proprie azioni perché non riescono a vedere i futuri possibili. Inciampano nella vita, ciechi e stupidi. Le loro decisioni sono casuali, come anche i risultati di tali decisioni. Quelli che ce l'hanno forte vedono di più, anche se ciò che vedono è intrappolato nel loro inconscio. Attribuiscono le buone idee alla “percezione”, all' “intuito” o a una “sensazione”. Invece le loro idee derivano dai futuri che intravedono nell' ogniquando . Néll' ogniquando, ognuno ha un possibile futuro idilliaco e felice. Chi ha capacità più forti cerca di realizzare una di quelle vite idilliache imitando le decisioni dei loro futuri io idilliaci, di osservare gli stessi eventi come fa il loro io futuro. Pertanto, le loro decisioni sono buone, perché il loro inconscio sa che sono le decisioni “giuste” per conseguire uno dei futuri felici.
“Spesso i bambini vedono cose che gli adulti non sono in grado di vedere. Da piccoli, la nostra mente è molto più vicina all'inconscio collettivo. Ma, soprattutto, i bambini credono a ciò che vedono là. Ecco perché riescono a immaginarsi pompieri, astronauti ed eroi. Da grandi ci insegnano a ignorare le immagini ' irrazionali ' del futuro.
Il mio dono mi permette di vedere abbastanza lontano, che sia un secondo o un millennio, di scegliere la strada con la più alta probabilità di successo, ma non sono mai sicuro al cento per cento. Neanch'io so tutto ciò che accadrà. Come per te, il mio futuro dipende dalle scelte degli altri, perché le loro decisioni formano la realtà collettiva che noi tutti condividiamo.”
Tu conosci il futuro, puoi fare qualsiasi cosa.” Caine scosse la testa. “Non conosco il futuro, Nava. Li conosco tutti e poiché sono infiniti è come non conoscerne nessuno.”

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