sabato 15 gennaio 2011

Kafka sulla spiaggia

Anche gli incontri causali… Seguono le vie del destino. Si riferisce all’influenza del karma di esistenze precedenti…nella vita ogni cosa, anche la più piccola, non è mai casuale.
La vita umana è caratterizzata da un’estrema solitudine, ma in cui tutti siamo collegati dalla memoria archetipica.
Il mondo sovrannaturale, alla fine, sono le tenebre del nostro spirito. Prima che nel diciannovesimo secolo facessero la loro apparizione Freud e Jung, la stretta interdipendenza tra questi due tipi di tenebre era un fatto totalmente ovvio da non meritare nemmeno troppi ragionamenti. Anzi persino, persino parlare d’interdipendenza era un costrutto mentale. Prima che Edison inventasse la luce elettrica, la maggior parte del mondo era letteralmente avvolta da tenebre buie e nere. E le tenebre interiori, dello spirito, si fondevano con quelle esteriori.
Noi che viviamo in quest’epoca abbiamo perso questa concezione unitaria. Le tenebre del mondo esteriore sono completamente scomparse, ma quelle dello spirito rimangono più o meno identiche. Quelle parti del nostro essere che chiamiamo io e coscienza, come iceberg, sono per la maggior parte sprofondate nelle tenebre.
Il puro presente è il processo impercettibile in cui il passato avanza divorando il futuro. A dire il vero, ogni percezione è già un ricordo. “Materia e memoria”Henry Bergson
L’io, oltre a essere il contenuto di una relazione, è anche l’atto di relazionarsi in sé. Hegel ha definito la coscienza del sé, affermando che l’uomo non solo conosce separatamente il sé e l’oggetto ma, proiettando il sé sull’oggetto come mediazione, riesce a comprendere più profondamente e in modo più attivo il proprio io. Questa è la coscienza del sé.
Ogni oggetto è immerso in un movimento costante. La terra, il tempo, le idee, l’amore, la vita, la fede, la giustizia, il male, tutto possiede un’esistenza liquida e transeunte. Niente si ferma nello stesso posto e con la stessa forma in eterno. Lo stesso universo non è altro che una gigantesca ditta di spedizioni.
Quello che vuol dire Cechov è che la necessità è un concetto indipendente, strutturato in modo diverso rispetto alla logica, alla morale o al significato. La sua funzione si concentra nel ruolo che essa svolge. Se non ha un ruolo da svolgere, non esiste. Ciò che ha bisogno di svolgere un ruolo, esiste. Logica, morale e significato non esistono di per sé, ma vivono in un rapporto d’interdipendenza.
A ideare per primi i labirinti furono gli abitanti dell’antica Mesopotamia.Estraevano le interiora degli animali, e in alcuni casi probabilmente anche quelle degli uomini, e in basse alle loro forme predicevano il futuro. Avevano un’alta considerazione delle forme tortuose degli intestini. Perciò s’ispirarono a esse nella costruzione del labirinto. Quindi si può dire che l’origine del labirinto è dentro di te. E che esso corrisponde al labirinto che esiste all’esterno. E’ una metafora speculare. Ciò che è fuori di te è una proiezione di ciò che è dentro di te, e ciò che è dentro di te è una proiezione del mondo esterno. Perciò spesso, quando ti addentri nel labirinto che sta fuori di te, finisce col penetrare anche nel tuo labirinto interiore. E in molti casi è un’esperienza pericolosa.

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