lunedì 24 gennaio 2011

PerdutaMente

Beati gli smemorati, perché avranno ragione dei loro errori (Nietzsche.)
Ci sono alcuni imperativi che non hanno alcun senso di essere utilizzati. Ci sono verbi, che non possono essere usati all’imperativo.
Amare non può essere usato all’imperativo. Come si può ordinare a qualcuno di amarci? Non si può. O si ama o non si ama. L’amore si può provare e non imporre.
Dicono che chi dimentica il passato è costretto a riviverlo, ma io preferisco credere che chi dimentica il passato avrà ragione dei propri errori.
Quante persone, al mondo, potevano dire di aver sperimentato davvero il sottile piacere che ti dà la consapevolezza dell’inutilità delle parole?!
Quello che so, non è mai esistito. Quello che so di me, quello che mi hanno raccontato, è una balla. Una grossa e gigantesca balla.
Eppure, neppure noi possiamo immaginare che il teatrino dell’assurdo che così minuziosamente abbiamo creato non si avvicina nemmeno lontanamente, per quanto assurdo, all’assurdità della verità!
E’ così è un miracolo che non ricordi niente, e Dio ci scampi dalla sua possibilità di ricordare. Perché se ricorderà, allora saprà. Saprà che tutto quello che le abbiamo raccontato è una bugia, che la sua vita è una bugia, che l’abbiamo costruita.
La verità è quella che senti, per istinto, dentro. Perché anche se falsa, è una verità assoluta, perché è tua perché ti viene da dentro.
Meditazione, meditazione e meditazione, e poi, alla fine, finalmente resurrezione!
Possibile che davvero non si rendesse conto che quello era qualcosa di troppo più grande di lei? Non può essere più grande di me qualcosa che solo io posso far andare avanti. Forse quello che non riesco a cogliere è il fatto che io sono quella storia. Che tutto quel contro cui sto lottando, è dentro di me.

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