sabato 15 gennaio 2011

La scienza occulta

La conoscenza umana, così come si esplica nella vita giornaliera e nella scienza comune, è realmente costituita in modo che non può penetrare nei mondi soprasensibili.
L’anima sperimenta se stessa nel proprio applicarsi alla natura. In questa sua attività essa si conquista in modo vivente qualcosa che va oltre il sapere della natura, cioè uno sviluppo di se stessa sperimentato nella conoscenza della natura.
Nella scienza occulta si acquista la certezza che, il bene e il male dei singoli sono intimamente collegati con la salvezza e la rovina del mondo intero. Vi è una via lungo la quale si arriva a conoscere che si arreca un danno al mondo intero e a tutti gli esseri che sono in esso, non sviluppando in modo giusto le proprie forze. Se l’uomo rovina la sua vita perdendo la connessione con il soprasensibile, egli non solo distrugge entro di sé qualcosa la cui scomparsa può spingerlo col tempo alla disperazione, ma con la sua debolezza crea un ostacolo allo sviluppo dell’intero mondo in cui vive.
Un essere umano nasce nell’ambiente corrispondente al suo destino.
Cinque qualità dell’anima che il discepolo dell’occultismo deve acquistare per mezzo di una regolare disciplina: la padronanza del pensiero, il dominio sugli impulsi volitivi, l’imperturbabilità dinanzi al piacere e al dispiacere, la positività nel giudicare il mondo, la spregiudicatezza nella concezione della vita.
In effetti, il più piccolo processo del mondo può essere compreso soltanto quando si riconosca in esso il riflesso dei grandi processi cosmici. Tutto ciò che si svolge nell’uomo, è un riflesso di grandi processi cosmici che sono collegati con la sua esistenza. Se si vogliono comprendere le osservazioni della coscienza soprasensibile sui fenomeni che si svolgono fra la nascita e la morte, e poi ancora dalla morte fino a una nuova nascita, occorre aver acquistato la capacità di decifrare le osservazioni immaginative per mezzo delle rappresentazioni tratte dallo studio dei grandi processi cosmici.

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