sabato 15 gennaio 2011

Zanoni

Nei sogni comincia tutta la conoscenza umana: nei sogni essa si libra sopra uno spazio senza termini, il primo tenue ponte tra spirito e spirito, tra questo mondo e i mondi dell’aldilà.
La saggezza contemplante il genere umano conduce a due risultati: compassione o disprezzo. Colui che crede in altri mondi può abituarsi a guardare su questo, come un naturalista sulle rivoluzioni di una tribù di formiche. Quanto più grandiosa è l’anima di un singolo uomo, che non le vicissitudini di un intero globo!
Lo spirito che può contemplare, che vive solo nell’intelletto, può ascendere alla sua stella anche dal seno di quella tomba chiamata Terra e mentre il sarcofago, chiamato Vita, si affanna a murare nella sua creta l’eterno!
L’uomo deve essere deluso nelle cose minime della vita, prima di comprendere il pieno valore di quelle grandi.
Una nazione che aspiri all’eguaglianza, non è pronta per la libertà. Attraverso l’intera creazione, dall’arcangelo al verme, dall’Olimpo al ciottolo, dal raggiante e completo pianeta alla nebulosa che si solidifica attraverso millenni di nebbia e di limo trasformandosi così in un mondo abitabile, la prima legge naturale è l’ineguaglianza.
Fintanto che durerà il nostro globo, il sole indorerà la cima del monte prima d’illuminare la base. Diffondete tutta la conoscenza, tutta la conoscenza contenuta sulla terra ugualmente su tutta l’umanità oggi, e alcuni uomini saranno più saggi degli altri, domani. La vera legge del progresso: più sono saggi i pochi in una generazione, più saggia sarà la moltitudine nella prossima!
Per il compimento di qualsiasi grande cosa, il primo requisito è la chiara percezione delle verità, verità adatte all’oggetto desiderato; ma questa percezione delle verità è turbata da molte cause: vanità, passione, paura, indolenza innata, ignoranza dei mezzi adatti per adempiere quanto viene stabilito. E’ solo uno speciale stato mentale quello che può percepire la verità e questo stato è la profonda serenità.
Ogni desiderio del cuore umano non è se non un presentimento di cose esistono, lontane e divine.
La nostra sapienza non ci viene se non dall’indifferenza per le cose del mondo dominate dalla volontà. Lo specchio dell’anima non può riflettere la terra e il cielo insieme, e l’una svanisce dalla superficie allorché l’altro appare.
La paura è ciò che attira l’uomo a quanto di più terreno ha la terra, e mentre l’uomo ha paura, non può innalzarsi.
L’errore della nostra sapienza fu appunto il dimenticare i desideri e le passioni che lo spirito non può mai interamente e permanentemente dominare fintanto che questa materia lo veste?

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