giovedì 23 dicembre 2010

101 storie Zen


Gli Orientali, più attenti all’essere che all’agire, hanno sempre avuto il massimo rispetto per l’uomo che ha scoperto il proprio io. Un uomo siffatto si prefigge di dischiudere la propria consapevolezza.
Lo Zen potrebbe essere definito l’arte il proposito interiori dell’Oriente. E’ stato così descritto: Uno speciale insegnamento senza scritture, di là delle parole e delle lettere, che mira all’essenza spirituale dell’uomo, che vede direttamente nella sua natura, che raggiunge l’Illuminazione.
Lo Zen non è una setta ma un’esperienza. L’abitudine Zen della ricerca di sé mediante la meditazione per realizzare la propria vera natura è accompagnata dal disprezzo del formalismo, dall’insistenza sull’autodisciplina e la semplicità di vita.
Si serve l’umanità umilmente, attuando con misericordia la propria presenza in questo mondo e osservando la propria fine come un petalo che cada da un fiore.
Non rimpiangere il passato. Guarda al futuro. Non appena vai a letto, dormi come se quello fosse l’ultimo sonno.
Il più delle volte, quando sento qualcuno che si congratula con un altro per la sua felicità o il suo successo, afferro una segreta sfumatura di invidia. Quando uno esprime il suo rammarico per la disgrazia di un altro, sento il piacere e la soddisfazione, come se quello che si rammarica sia in realtà contento sia nel suo mondo ci sia ancora qualcosa da guadagnare.
Nessun legame con la polvere.
Vivere nel mondo e tuttavia non stringere legami con la polvere del mondo è la linea di condotta di un vero studente di Zen!
Alla buona azione di un altro, esortati a seguire il suo esempio. Non diventare più espansivo di quanto la tua vera natura ti detti. Una persona può sembrare sciocca e tuttavia non esserlo. Le virtù sono i frutti dell’autodisciplina e non cadono dal cielo da sole come la pioggia o la neve. La modestia è il fondamento di tutte le virtù. Un cuore nobile non si mette mai in mostra. Critica te stesso, non criticare mai gli altri. Vivi con un fine e lascia i risultati alla grande legge dell’universo. Trascorri ogni giorno in serena contemplazione.
Un discepolo di poco valore utilizza l’influenza dell’insegnante. Un discepolo mediocre ammira la bontà di un insegnante. Un buon discepolo diventa forte sotto la disciplina di un insegnante.
Un uomo che ha tanta fretta di ottenere dei risultati, raramente impara alla svelta.
Una lettera a un moribondo.
L’essenza della tua mente non è nata, perciò non morirà mai. Non è un’esistenza, che è peritura. Non è un vuoto, che è pura vacuità. Non ha né colore né forma. Non gode piaceri e non soffre dolori.
Che cos’è l’essenza di questa mente?Non desiderare niente. La tua fine che è senza fine, è come un fiocco di neve che si dissolva nell’aria pura.
Lo Zen di Buddha.
Buddha disse:
Io considero la posizione dei re e dei governanti come quella dei granelli di polvere. Osservo tesori di oro e di gemme come se fossero mattoni e ciottoli. Guardo le più belle vesti di seta come cenci strappati. Vedo le miriadi di mondi dell’universo come i piccoli semi di un frutto, e il più grande lago dell’India come una goccia d’olio sul mio piede. Mi accorgo che gli insegnamenti del mondo sono l’illusione di maghi. Distinguo il più elevato concetto di emancipazione come un broccato d’oro in un sogno, e considero il sacro sentiero degli illuminati come fiori che si schiudono ai nostri occhi. Vedo la meditazione come pilastro di una montagna, il Nirvana come un incubo delle ore diurne. Considero il giudizio del bene e del male come la danza serpentina di un drago, e il sorgere e il tramontare delle credenze come null’altro che le tracce lasciate dalle quattro stagioni.

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