sabato 18 dicembre 2010

L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

Il medico, a differenza del naturalista, ha a che fare...con un singolo organismo, il soggetto umano, in lotta per conservare la propria identità in circostanze avverse.(Ivy McKenzie)
L'intima natura del paziente è del tutto pertinente all'ambito d'indagine più elevato della neurologia e alla psicologia, poiché hanno intimamente a che fare con la personalità del paziente, e lo studio della malattia non può essere disgiunto da quello dell'identità.
E' l'emisfero destro che é preposto alla cruciale funzione del riconoscimento della realtà, capacità che ogni creatura deve avere per sopravvivere. L'emisfero sinistro, come un calcolatore collegato al cervello umano di base, serve a elaborare programmi e schemi; e la neurologia classica si preoccupava più degli schemi che della realtà.
Un giudizio è intuitivo, personale, comprensivo e concreto: noi vediamo come stanno le cose, in relazione tra di loro e con noi stessi.
Si deve incominciare a perdere la memoria, per capire che in essa consiste la nostra vita. Senza memoria la vita non è vita...La nostra memoria è la nostra coerenza, la nostra ragione, il nostro sentimento, persino il nostro agire. Senza di essa non siamo nulla.(Luis Bunuel)
Gli aspetti di cose per noi importantissime sono nascosti a causa della loro semplicità e familiarità. Si è incapaci di notare qualcosa perché è sempre davanti agli occhi.(Wittgenstein)
Il linguaggio naturalenon consiste di sole parole, né di sole proposizioni. Esso consiste di espressione, dell'espressione di tutto il proprio pensiero con tutto il proprio essere, la cui comprensione implica molto più del semplice riconoscimento delle parole.
Ognuno di noi ha una storia del proprio vissuto, un racconto interiore, la cui continuità, il cui senso è la nostra vita. Si potrebbe dire che ognuno di noi costruisce e vive un racconto, e che questo racconto è noi stessi, la nostra identità. Poiché ciascuno di noi è una biografia, una storia. Ognuno di noi è un racconto peculiare, costruito di continuo, inconsciamente da noi, in noi attraverso di noi, attraverso le nostre percezioni, i nostri sentimenti, pensieri e azioni, non ultimo il nostro discorso.
Da un punto di vista biologico, fisiologico, noi non differiamo molto l'uno dall'altro; storicamente, come racconti, ognuno di noi è unico.
Per essere noi stessi, dobbiamo avere noi stessi, possedere la storia del nostro vissuto. Dobbiamo ripetere noi stessi, rievocare il dramma interiore, il racconto di noi stessi. L'uomo ha bisogno di questo racconto, di un racconto interiore continuo, per conservare la sua identità, il suo sé.
Per Kurt Goldstein, la mente, gloria dell'uomo, è tutta nella facoltà di astrazione e categorizzazione e l'effetto di un danno cerebrale di qualsiasi tipo è di far precipitare l'uomo da questa regione elevata nelle paludi quasi subumane del concreto. Se l'uomo perde la facoltà astratto-categoriale o il pensiero proposizionale, ciò che rimane è subumano, di nessuna importanza o interesse.
E il particolare è anch'esso una strada naturale per arrivare alla realtà e alla verità.
Con uguale passione ho perseguito la conoscenza; ho desiderato comprendere il cuore degli uomini; ho desiderato sapere perché splendono le stelle; e ho cercato di comprendere la potenza pitagorica per la quale il numero domina sul flusso degli eventi.

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