martedì 21 dicembre 2010

Discesa all’inferno

Gli uomini sono dotati di polmoni dormienti come quelli di un bambino nell’utero, che aspettano che il vento solare li riempia come le vele di una barca.
Ci sbagliamo a dividere i meccanismi della mente dal tempo: sono la stessa cosa.
Se nella vita vi è mai capitato di avere una grande aspettativa che finalmente venga soddisfatta, saprete anche che l’aspettativa di qualcosa deve corrispondere a quella cosa, quella è la forma che deve corrispondere ai vostri occhi, cioè vedrete ciò che siete disposti a vedere.
Un uomo o una donna che passeggia per strada non dà segno di cosa stia pensando, eppure i suoi pensieri danzano tutto intorno in impercettibili correnti di materia. Tuttavia le persone normali non possono vedere questi tenui pensieri in movimento. Gli occhi del corpo vedono i corpi, la carne. Guardando la luna o il sole vediamo la materia, la terra e il fuoco. Non possiamo vedere l’autocoscienza della luna o del sole. Non c’è niente sulla Terra, o nei suoi dintorni, che sia privo di coscienza, che si tratti di Pietra, Albero, Cane o Uomo. Quando guardiamo in uno specchio o nel fianco luccicante di un’onda che si rovescia, o in un sasso lucente levigato dall’acqua, vediamo forme di carne, carne soggetta al tempo. Tuttavia la coscienza che vede quel viso, quel corpo, quelle mani e piedi, non fa parte della stessa scala temporale. Una creatura vede la materia danzare attraverso il tempo; ma il soggetto che vede questa danza ha una memoria, un’aspettativa, e la memoria stessa è situata su un altro piano temporale. Così ciascuno di noi contiene almeno due entità temporali diverse.
Il mondo girava come una bolla dalle sfumature delicate, era tutto fatto di luce. Ciò che vedevo era la mente dell’umanità, che non andava affatto separata da quella animale, che invece si sposava e fondeva totalmente con essa. Qualunque tipo di comprensione empatica avviene in una vorticante fusione simile a una rete in cui ogni filo è collegato agli altri e vibra con tutti gli altri: si uniscono armoniosamente in natura e in quest’armonia scorrono pulsando più forte nell’accordo interiore di cui fanno parte.
Il genere umano era una pulsazione nella vita del sole, che rimaneva al suo posto a bruciare in un’enorme esplosione bianca di diversi tipi di luce, o di suono, alcuni più massicci e corposi, altri impalpabili, ma che erano tutte forme di forza che si estendevano fluide nello spazio. La base, l’anima, il cuore e il centro di questo piccolo sistema solare erano la luce, la pulsazione, il canto del sole; il sole era il re di tutto. Il fatto che il sole sia la profonda e bassa nota d’organo che sottende a tutta l’esistenza è stato dimenticato, ancora più sulla terra, che ruota così sbilenca e addolorata e colpita dalle calamità, oppressa dal proprio peso di gelida necessità.
Tutto è datato e conosciuto in base agli oggetti, a frammenti di oggetti. I figli di una società ossessionata dal possesso, dagli oggetti, possono pensare alle civiltà precedenti solo in questo modo: schiavi dei propri manufatti.
Ciascun individuo è prigioniero del proprio cranio, della sua esperienza personale o crede di esserlo, e sebbene una gran parte dei loro sistemi etici e religiosi dichiari l’Unità della Vita, anche la religione più recente e viene chiamata Scienza mostra di saper discernere che la vita è Uno solo a intermittenza e in modi inadeguati. La caratteristica distintiva di questa nuova religione è la sua insistenza sul separare, dividere in compartimenti, classificare.
Vediamo i bambini come creature che stanno per essere intrappolate e corrotte da ciò che ha intrappolato e corrotto noi. Parliamo di loro come individui che, crescendo, potrebbero costituire una specie del tutto superiore alla nostra. Questo sentimento alberga in tutti noi. E’ la ragione per cui il campo dell’istruzione è sempre così controverso ed esacerbato, e per cui mai nessuno, è soddisfatto di quanto è offerto ai propri figli, fatta eccezione per le dittature.
Nella nostra vita quotidiana ci sono moltissime cose che sono … ombre. Come le coincidenze, o i sogni. La cosa importante è questa: ricordarsi che alcune cose, da quel livello di esistenza, arrivano a toccarci fin qui. Una di queste è l’ansia. Il senso di bisogno pressante, o la trasformano in una malattia, o la scacciano con le loro medicine magiche; ma tutte queste cose hanno un significato, sono rispecchiamenti di quell’altra parte di noi stessi, e quella parte di noi conosce cose che noi non sappiamo.
Al mondo ci sono persone che hanno sempre saputo queste cose, ma se ne stanno zitte, si muovono quiete fra noi, salvando le persone che sanno essere intrappolate. E allora, per chi è riuscito a uscirne, si rende conto di aver dormito e sognato per tutta la vita. Diventano tranquilli, proprio come potrebbero fare gli esseri umani se fossero pochi e vivessero su un pianeta abitato dalle scimmie, scimmie che avessero la possibilità di imparare a pensare come gli uomini; ma nel cervello triste e guasto della scimmia c’è un sapere mezzo nascosto. Certe volte pensano che se solo sapessero come, se solo riuscissero a ricordarselo bene, allora potrebbero liberarsi dalla trappola, potrebbero smettere di essere morti viventi!

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